Per rafforzare la tesi che il volo fosse conosciuto ,chissà per quali motivi,nell’antichità ,altri OOPART, cioè una serie di monili d’oro precolombiani rinvenuti in Bolivia, costituiscono un vero e proprio richiamo per il cielo. Nel 1954 il governo della Colombia mandò parte della sua collezione di antichi oggetti d’oro in un tour negli Stati Uniti. Fra i monili, un pendente dorato che riproduceva un modello di velivolo ad alta velocità databile almeno 1000 anni fa, identificabile come parte della cultura pre-lnca Sinu. Scambiati inizialmente per gioielli a forma di volatile, sembrano raffigurare, degli aerei ,nella forma quasi più vicini allo shuttle: hanno le ali squadrate, la calotta per l’equipaggio ed il timone verticale posteriore.
La conclusione degli studiosi è che non rappresenti alcun animale, in quanto le ali sono molto rigide e a delta. Il timone è di forma triangolare, a superficie piatta e rigidamente perpendicolare alle ali. A rendere più fitto il mistero, sulla parte laterale sinistra del timone appare un’insegna, esattamente dove si pone nei velivoli odierni. L’insegna è ancora più “fuori posto” di tutto l’oggetto in quanto si tratterebbe della lettera aramaica beth o B.
Questo starebbe ad indicare che l’oggetto non sarebbe originario della Colombia ma antecedente, proprio di una qualche popolazione del Medio Oriente che conosceva il segreto del volo. Il team di ricerca “The Enterprise Mission” dello scienziato di frontiera Richard Hoagland hanno valutato i manufatti con gli scienziati tedeschi dott. Algund Eeboom e Mr. Peter Belting.Eeboom e Belting collaborando,hanno progettato diagrammi schematici perfetti dei piccoli oggetti.
Poi hanno espanso le proporzioni di questi modelli in modo da costruire modelli in scala funzionanti. Con loro grande sorpresa, hanno scoperto che semplicemente inserendo un elica sul davanti e stabilizzatori sulle ali, gli aerei non solo volavano, ma erano anche capaci di eseguire complesse manovre aeronautiche tramite telecomando.
Ancora più strane e spiazzanti sono il gruppo di figure trovate a Abydos (o Abedjw) nel Tempio di Sethy I (XIII sec. a.C. con splendidi rilievi policromi che rappresentano una delle vette dell’arte egizia)
alcuni anni fa quando uno dei pannelli in pietra recante dei geroglifici, a circa 6 metri di altezza, si distaccò dal muro e cadde a terra frantumandosi.
Questo pannello però fungeva da copertura a uno più vecchio che recava immagini in rilievo che hanno un’insolita somiglianza con velivoli moderni.
. Il tempio in cui il faraone si associa al culto di Osiride rende omaggio a ben sette dei: Osiride, Iside, Horus (la triade di Abydos), Amon di Tebe, Ptah di Memphis, Ra-Harakhte di Heliopolis (i tre mggiori centri politico-religiosi del paese) e lo stesso Sethy I divinizzato. Su un architrave vicino all’ingresso del tempio sono visibili i geroglifici “Ooparts” che sembrano rappresentare un elicottero ed alcuni aerei.
Per trovarli basta chiedere “dell’elicottero” ad uno dei guardiani che, con una mancia, vi indicherà il punto preciso. Secondo gli archeologi le incisioni, sebbene sbalorditive, sono (come al solito) combinazioni casuali di simboli abbastanza comuni.Sembra che i faraoni adorassero comunque svolazzare sulle rive del Nilo,infatti al Museo Egizio del Cairo si trova un reperto sconvolgente.Un modellino che per molto tempo fu creduto una riproduzione di un uccello e venne catalogato con il n°6347.Trovato nel 1891 nella tomba di Pa-di-Imen a Sakkara e risalente almeno al 200 a.C. è realizzato in legno di sicomoro e solamente nel 1969 il dottor Khalil Messiha si accorse che l’animale era senza gambe, aveva strane ali e una cosa insolita, posta verticalmente sulla coda.
Gli studiosi allora lo esaminarono in modo approfondito e scoprirono che si trattava di un modello di aliante pesante solo 39,12 grammi.Il muso di 3,2 cm e la fusoliera sono modellati tenendo conto dell’aereodinamica. Le ali misurano 18 cm e sono leggermente curve, progettate in modo da creare un vuoto di portanza nella parte superiore.Il corpo è lungo 14 cm e il piano della coda è rialzato. Le misure sono ideali per garantire il volo. La scritta “Pa-Diemen”, che lo identifica, significa dono di Amon, il signore del soffio d’aria . Il ministro della cultura egiziano Mohamed Gamal El-Din Moukhar nominò nel 1971 un gruppo di esperti per esaminare la sensazionale scoperta.L’anno successivo fu inaugurata al Museo Egizio delle Antichità la prima mostra di aereoplanini dell’antico Egitto , con ben 14 esemplari.
(Per onestà intellettuale dobbiamo aggiungere che, osservando le foto di lato e di fronte,sembra proprio un uccello/aliante)