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Il nibbio e le colombe

C’era una volta un gruppo di colombe molto veloci e molto furbe….. che avevano piu’ volte rischiato la propria vita sfuggendo al loro acerrimo nemico, il nibbio.       
Ormai vecchio e stanco delle peripezie delle colombe, il nibbio, cambio’ il proprio metodo di caccia, ricorrendo, come spesso capita anche agli uomini, all’inganno e all’ipocrisia.
Radunate le colombe fece loro un discorso: “Non sarebbe meglio, se invece di angosciarVi per la mia caccia, mi eleggeste Vostro Re in modo tale da non temermi piu’…”.
Le povere colombe, accettando il patto scellerato, si consegnarono al nibbio il quale una dopo l’altra le divoro’.
Una delle superstiti allora disse: “Ben ci sta se siamo state duramente punite..”.

FEDRO

Meditate gente,meditate!

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Nulla di scritto da Socrate.

Socrate (469-399) non ha lasciato nulla di scritto. Nel Fedro, Platone giustifica questa scelta facendogli dire quanto segue:

L’alfabeto ingenera oblio nelle anime di chi lo imparerà: essi cesseranno di esercitare la memoria perché fidandosi dello scritto richiameranno le cose alla mente non più dall’interno di se stessi, ma dal di fuori, attraverso segni estranei: ciò che tu hai trovato non è una ricetta per la memoria, ma per richiamare alla mente. Nè tu offri vera sapienza ai tuoi scolari, ma ne dai solo l’apparenza, perché essi, grazie a te, potendo avere notizie di moltissime cose senza insegnamento, si crederanno d’essere dottissimi, mentre per la maggior parte non sapranno nulla; con loro sarà una sofferenza discorrere, imbottiti di opinioni invece che sapienti. ( Fedro, 275 a-b)

The death of Socrates by Elsie Rus

sel

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