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Furbizie stupide

Senz’altro avrete visto auto e T.I.R. con appeso un CD davanti al cristallo anteriore o su quello posteriore.Questa operazione, che dovrebbe preservare il veicolo da verbali con foto allegate,rientra più nelle voci che nelle leggende metropolitane e non se ne conosce l’origine;il CD dovrebbe riflettere il laser dell’autovelox falsandone la lettura.Non si riesce a spiegare come una teoria così particolare, riesca a trasferirsi velocemente da un individuo ad un altro, per diffondersi a macchia d’olio senza che nessuno si documenti o prenda informazioni in merito seguendo ciecamente l’esempio del vicino,del conoscente o semplicemente imitando uno sconosciuto che viene reputato,non si sa su quali basi, più furbo della media.

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Leggende Metropolitane                                                                          Bottiglie anti-pipì
Da alcuni anni, probabilmente grazie a un passaparola, ha fatto la sua comparsa, prima nei paesi lungo i muri delle case, poi sotto i portici e sui marciapiedi delle grandi città, una selva di bottiglie di plastica piene d’acqua. Ad ascoltare quelli che le hanno collocate, eviterebbero che i gatti, o i cani, si soffermino a fare pipì. Sono in molti pronti a giurare sull’efficacia del metodo. Anche se le ragioni restano vaghe, le più ricorrenti sono che i cani, specchiandosi sulle bottiglie, si allontanerebbero per paura; che i padroni avrebbero paura che si tratti di acqua avvelenata; che i cani avrebbero paura delle ombre proiettate dalle bottiglie; che i padroni le vedrebbero e capirebbero che in quel punto non devono far fare la pipì ai loro animali; che i cani si avvicinerebbero alle bottiglie per fare pipì, e alzando la gamba le farebbero cadere a terra, e a questo punto scapperebbero spaventati; che gli animali avvertirebbero, al contatto con le bottiglie, una leggera scossa elettrica che li allontanerebbe; e così via. Eppure non esiste alcuna interpretazione scientifica che avvalori l’efficacia delle bottiglie. Anzi, abbiamo testimonianze del contrario: cani e gatti sorpresi a far pipì proprio sulle bottiglie che avrebbero dovuto allontanarli. Questa storia è diffusa, oltre che nel nostro Paese, anche in Spagna e in Argentina; e a metà degli anni ’80 nel mondo anglosassone si era diffusa l’usanza di disporre bottiglie di plastica piene per metà di acqua nei prati, per lo stesso motivo, e la voce si era diffusa negli USA, in Canada, in Giappone, in Australia e in Nuova Zelanda.

 

Leggende Metropolitane

LEGGENDE METROPOLITANE                                                                                                               INCASTRATI                                                                                                                                         
C’era quella coppia di amanti. Lei tradiva il marito con un ragazzo più giovane. Non volevano farsi scoprire e così i loro rapporti si consumavano all’interno della macchina del ragazzo in campagne sperdute, lontano da occhi indiscreti. Una sera, complice la passione, i due rimangono incastrati, e non riescono in nessun modo a liberarsi, tanto che sono costretti a chiamare aiuto. Inutile dire che in pochissimo tempo tutta la città sa della loro relazione e dell’amplesso “indissolubile”.
Una leggenda tra le più famose “gli amanti incastrati”. C’è ancora gente che giura che sia accaduta veramente. Talvolta le versioni sono dissimili. A volte rimangono incastrati per problemi muscolari (crampi alle gambe, le braccia), altre volte per problemi muscolari ma nelle zone genitali, altre volte il problema della loro posizione dipende da piccoli incidenti all’interno della macchina (come il sedile che si rompe). Le leggenda ovviamente ha il ruolo di punizione verso le mogli (o i mariti) che commettono adulterio. Ecco quindi che per fare le cose di nascosto, appartandosi in campagna, alla fine il loro comportamento viene reso noto a tutta la città. E poiché l’atto che stanno commettendo pecca di lussuria, o comunque è impuro e peccaminoso, hanno la giusta punizione, come per una strana legge di contrappasso. Volevano stare avvinghiati? E allora rimarranno incastrati! E’ una di quelle leggende che puniscono coloro che si comportano in modo sbagliato nei confronti della società, un altro esempio è una delle versioni del dobermann soffocato.
In genere i rapporti descritti rientrano nell’ambito dell’eterosessualità, seppur quasi sempre trattasi di coppia clandestina, ma spesso la vicenda ha per protagonisti due omosessuali. Un’altra variante particolarmente simpatica è quella secondo cui a soccorrere la coppia incastrata è proprio il marito di lei, che è a capo dei vigili de fuoco, o della polizia, o primario del pronto soccorso, etc.
C’è anche una variante: “Segnalo inoltre una variante degli ‘amanti incastrati’ riferitami da un’infermiera: al pronto soccorso di un ospedale, si sarebbe presentata un’impellicciata signora delle famiglie bene della città chiedendo all’accettazione di essere visitata con urgenza, ma non volendo esporre il suo problema.
Il personale medico, vista l’insistenza della donna, la fece entrare in ambulatorio, questa apri’ la sua pelliccia e svelò l’arcano: era nuda e aveva il suo barboncino che era rimasto incastrato durante l’atto sessuale.”
Eccone un’ulteriore variante:
“La storia riguarda una coppia nel giorno del matrimonio: al pranzo di nozze, la sposa si alza e va in bagno. Dopo un po’, non vedendola ritornare, lo sposo (o la madre dello sposo) si alza e va a cercarla, trovandola “incastrata” col testimone del marito, a seguito di un rapporto anale. I due sarebbero stati portati via da un’ ambulanza”.
(Articolo tratto da”leggende metropolitane”)