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La canzone di Marinella

La canzone di Marinella
Fabrizio De André
Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra una stella
Sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla tua porta
Bianco come la luna il suo cappello
come l’amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone
E c’era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c’era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose le sue mani suoi tuoi fianchi
Furono baci e furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle
Dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent’anni ancora alla tua porta
Questa è la tua canzone Marinella

che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose

E come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose.

Pare sia stata scoperta l’identità della protagonista de “La canzone di Marinella” scritta da Fabrizio De André nel 1968. Il brano, ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto e letto dal cantautore genovese su un quotidiano, parla di una ragazza annegata in un fiume. A dare il vero nome alla ragazza scomparsa è stato Roberto Argenta, psicologo di Asti: “Si chiamava Maria Boccuzzi e amava ballare. Era una prostituta di 33 anni, aggredita a Milano, colpita con sei colpi di pistola e gettata nel fiume Olona”. (Fonte: La Stampa)

I dipinti sono del pittore russo Marc Chagall(1887-1985)

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