Archivio mensile:agosto 2007

Parco eolico di Scansano

   Parco eolico di Scansano

Ho finalmente visitato il parco eolico di Scansano motivo di scontro tra lega ambiente e Italia nostra(che ha appoggiato Iacopo Biondi ,della nota casa vinicola, autore del ricorso al Tar contro l’ installazione del parco)Sono rimasto colpito dalla bellezza delle pale eoliche inserite in un contesto di natura quasi selvaggia.Il rumore è praticamente nullo(a parte il fruscio dell’aria spinta dalle eliche veramente gigantesche).Non riesco a quantificare la stupidità umana,tutti fanno un gran parlare di energia rinnovabile,inquinamento dell’aria da parte degli idrocarburi,prossimo eaurimento delle scorte petrolifere ,ma ecco che ,come compare un progetto veramente realizzato,i difensori della bellezza dell’ambiente,i filosofi del “apriamo un tavolo di trattative” o almeno “una commissione”,(basta che si rimandi e non si faccia nulla) si materializzano per bloccare qualunque innovazione anche se questa protegge l’ambiente e migliora la qualità della vita.

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Kill Bill 1

Kill Bill 1

SPOSA: Posso?
HATTORI: Puoi. Aspetta. Prova la seconda dall’alto. È buffo. A te piacciono spade di samurai. A me piace baseball. [Volevo mostrarti queste. Anche se tu che sai tante cose, saprai sicuramente che non fabbrico più strumenti di morte. Ho tenuto queste soltanto per il loro valore estetico e sentimentale. Sono fiero del mio lavoro, ma ormai sono in pensione.]
SPOSA: Allora mi dia una di queste.
HATTORI: Queste non sono in vendita.
SPOSA: Io non ho detto “mi venda”, ho detto “mi dia”.
HATTORI: Ah, ah, ah! E perché dovrei aiutarti?
SPOSA: Perché il mio parassita, in passato, è stato uno dei suoi allievi. E considerato l’allievo, direi che lei ha un obbligo piuttosto rilevante verso di me.
HATTORI: [Puoi dormire qui. Mi ci vorrà un mese per fare la spada. Puoi passarlo ad allenarti… )Ho fatto ciò che 28 anni fa, davanti a Dio, avevo giurato di non fare più. Ho creato “qualcosa che uccide le persone”. E in questo ho avuto successo. L’ho fatto perché, filosoficamente, sono favorevole al tuo scopo. Senza presunzione, questa è la mia spada migliore. Se nel tuo viaggio dovessi incontrare Dio, lo trapasserai. Bionda guerriera, vai.]
SPOSA: Domo.

José Saramago (1922)

Ensaio sobre a Cegueira (Cecità) 

Il disco giallo si illuminò. Due delle automobili in testa accelerarono prima che apparisse il rosso. Nel segnale pedonale comparve la sagoma dell’omino verde. La gente in attesa cominciò ad attraversare la strada camminando sulle strisce bianche dipinte sul nero dell’asfalto, non c’è niente che assomigli meno a una zebra, eppure le chiamano così. Gli automobilisti, impazienti, con il piede sul pedale della frizione, tenevano le macchine in tensione,avanzando, indietreggiando, come cavalli nervosi che sentissero arrivare nell’aria la frustata. Ormai i pedoni sono passati, ma il segnale di via libera per le macchine tarderà ancora alcuni secondi, c’è chi dice che questo indugio, in apparenza tanto insignificante, se moltiplicato per le migliaia di semafori esistenti nella città e per i successivi cambiamenti dei tre colori di ciascuno, è una delle più significative cause degli ingorghi, o imbottigliamenti, se vogliamo usare i termine corrente, della circolazione automobilistica.
Finalmente si accese il verde, le macchine partirono bruscamente, ma si notò subito che non erano partite tutte quante. La prima della fila di mezzo è ferma, dev’esserci un problema meccanico, l’acceleratore rotto, la leva del cambio che si è toccata, o un’avaria nell’impianto idraulico, blocco dei freni, interruzione del circuito elettrico, a meno che non le sia semplicemente finita la benzina, non sarebbe la prima volta. Il nuovo raggruppamento di pedoni che si sta formando sui marciapiedi vede il conducente dell’automobile immobilizzata sbracciarsi dietro il parabrezza, mentre le macchine appresso a lui suonano il clacson freneticamente. Alcuni conducenti sono già balzati fuori, disposti a spingere l’automobile in panne fin là dove non blocchi il traffico, picchiano furiosamente sui finestrini chiusi, l’uomo che sta dentro volta la testa verso di loro, da un lato, si vede che urla qualche cosa, dai movimenti della bocca si capisce che ripete una parola, non una, due, infatti è così, come si viene a sapere quando qualcuno, finalmente, riesce ad aprire uno sportello, Sono cieco.

(Traduzione: Rita Desti)

Marte-Hebes Chasma

Questa stupenda immagine che sembra una pittura astratta e onirica è in realtà una foto giunta da Marte della regione al nord-ovest della valle Marinaris.Il suo nome è Hebes Chasma.

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