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Esplosione di Z-Camelopardatis

Questa immagine mostra  Z Camelopardalis, o Z Cam, una stella binaria con un sistema collassato.Possiamo vedere la stella morta (bianca al centro) , chiamata White Dwarf, e la stella compagna, di cui resta il fantasma che fa da involucro al sistema. L’enormità del guscio di polveri cosmiche fornisce elementi di prova riguardo alla quantità di materiale espulso e poi spazzato via da una potente esplosione, classica delle “nove”, che probabilmente si è verificata qualche migliaio di anni fa.

L’immagine combina dati raccolti dai rilevatori a raggi ultravioletti del Galaxy Evolution Explorer (Galex) della Nasa il 25 gennaio  2004. L’osservatorio orbitante ha iniziato l’osservazione di Z Cam nel 2003.

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Buco nero nella galassia M81

Il più grande dei buchi neri  divora energia come il più piccolo, secondo i dati di  Chandra e   dei telescopi da terra. Questa scoperta supporta le implicazioni della relatività di Einstein inerenti alla teoria che i buchi neri di tutte le dimensioni hanno proprietà simili, e sarà utile per prevedere le proprietà di una eventuale nuova classe di buchi neri.

La conclusione viene da una grande campagna di osservazione della galassia a spirale M81, che è a circa 12 milioni di anni luce dalla Terra. Nel centro di M81 c’è un buco nero che è di circa 70 milioni di volte più grande del Sole, e genera energia e radiazioni nello stesso modo come attrae il gas nella regione centrale della galassia  ad altissima velocità.

La foto in alto è composta dai colori dei raggi X messi in evidenza  da Chandra (blu,nel riquadro piccolo i dettagli),da quelli mostrati dal telescopio spaziale Hubble (verde),  dagli infrarossi  dati dallo Spitzer Space Telescope (rosa) e dagli ultravioletti ripresi  da GALEX (viola).

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