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Catal Huyuk,la città più antica del mondo.


Nell’Anatolia, all’età della pietra, si ritiene abitassero popolazioni  autoctone come i Protohatti.Una popolazione indoeuropea migrò in queste zone tra il 2500 a.c. ed il 2000a.c. proveniendo molto probabilmente dalle regioni caucasiche o dall’area europea del Danubio.I componenti di questo ceppo etnico sono quasi certamente i costruttori della più antica città del mondo fino ad oggi conosciuta : Catal Huyuk.

Si tratta di una città che è sorta a sud-est di Ankara ed ha subito diversi processi di ricostruzione, partendo dal primo neolitico (8000-7000 a.C.), ottenendo, come risultato, la formazione di vari strati su una quota altimetrica di 19 metri, di cui i primi dieci sono stati datati usando il metodo del carbonio 14.Purtroppo gli scavi di questa zona archeologica sono sospesi o comunque i lavori non progediscono come l’importanza del ritrovamento richiederebbe e solo una parte del sito è stata sistematicamente svelata,registrata e catalogata.

Anche questo modesto scavo ci consente di scorgere una città al limite del fiabesco con templi e santuari, chiari indizi di pensiero filosofico,di ricchezza e amore per il lusso.Questa era Catal Huyuc,l’archetipo ancestrale di tutte le città future,con un grande tempio,centro religioso della prima grande civiltà preistorica.Come dice James Mellaart,archeologo che opera sul territorio”La civiltà neolitica nata a Catal Huyuc brilla come una supernova in una galassia con deboli luci che rappresentano le civiltà contadine contemporanee.”In un periodo in cui si considerava “grande” una città composta da una decina di case,Catal Huyuc era un’area multirazziale abitata da circa 6000 persone.L’antica città non aveva strade ed era composta da case ammassate l’una sull’altra, a scopo difensivo, a cui si accedeva tramite scale a pioli poggiate sui tetti.

Le case potevano essere a più piani, avevano poche stanze, presentavano un’intelaiatura in legno ed un rivestimento, che veniva annualmente intonacato, costituito da mattoni, fatti di fango e paglia essiccati. Ciascuna casa poteva ospitare dalle sei alle otto persone (un nucleo familiare), vi era una cucina ed un angolo dove si accendeva il fuoco. Sotto i letti venivano conservate le ossa dei defunti ed erano collocate in relazione ai sessi: le ossa di donne sotto il letto dove dormiva una donna e quelle degli uomini sotto i letti dove giacevano uomini.
I defunti venivano sottoposti ad un processo di escarnazione da parte degli avvoltoi, come ci raccontano le pitture parietali, in modo che rimanessero solo le ossa, che venivano poi conservate. Queste avevano un significato altamente simbolico, in quanto, secondo la tradizione semita, ereditata poi dal cristianesimo, rappresentano l’anima e la continuità del defunto con il regno dell’aldilà, quindi la vita eterna.

Conservando le ossa del defunto in casa, i suoi cari richiamavano su di loro la sua benedizione e protezione. In alcuni casi venivano costruite appositamente delle case solide e robuste, per conservare i defunti, in modo che gli stessi venivano ingannati e credevano di essere ancora in vita. Le costruzioni meglio conservate che ci sono pervenute sono quelle legate ai defunti, proprio perché dovevano avere una funzione duratura nel tempo.

 La consuetudine al commercio attuato con scambi e baratti attivo nell’altopiano anatolico ci fa immaginare un movimento continuo di gente in visita per matrimoni,riti religiosi oltrechè per motivi economici.Sembra quasi di vedere le case intonacate dipinte di colori vivaci,ammassate le una sulle altre;intorno alle abitazioni,forse,tende che fungevano da primi bazar,accampamenti,recinti per animali,campi coltivati.

Può sembrare ridicolo considerare fantastica una città di 6000 persone che oggi entrano in un solo edificio,ma con un piccolo forzo,ci possiamo immaginare come sarà apparsa ai visitatori:caotica,ricca di ormai sconosciute opere d’arte,con colori e rumori che mai avevano sentito,molto simile a ciò che vede un bambino che visita Disneyland la prima volta.Catal Huyuk venne abbandonata intorno al 5700 a.C., forse a causa di un incendio o di un’eruzione vulcanica. Venne fondata, così, Catal Huyuk Ovest, abitata per circa 700 anni e poi abbandonata a causa di un incendio. Successivamente, vennero fondate altre città, divenute ora famosi siti archeologici, in cui l’assetto urbanistico e la tipologia mostrano l’evoluzione della civiltà dei protohatti: Mersin-Tarso, Can Hasan, Beycesultan, Troia, Alaja Huyuk, Kultepe. Sarà proprio da Kultepe che comincerà a comparire la civiltà degli Ittiti,ma questa è un’altra storia.

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