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Censura in rete

Ho trovato su Mondoblog alcune notizie sulla censura attivata da diversi paesi su internet che dimostra una volta di più come questa forma di comunicazione disturbi sempre maggiormente le varie forme di potere che non riescono a controllare completamente le opinioni e le idee dei propri “sudditi”:

Kazakistan Solleva interesse la condanna inflitta al blogger kazako Kazis Toguzbayev da un tribunale del suo paese per diffamazione contro il presidente Nazarbayev, una condanna a due anni di reclusione mitigata dal fatto che i giudici hanno deciso di concedere la sospensione della pena.

Se Toguzbayev, dunque, non finirà dietro le sbarre è perché il giudice, Natalia Rusakova, non ha voluto accogliere le richieste degli avvocati del presidente, che avevano chiesto tre anni di lavori forzati in quanto sul blog gestito dall’uomo si era ventilata l’ipotesi che vi fosse Nazarbayev dietro l’omicidio di un esponente dell’opposizione politica.

Per certi versi la sentenza piovuta sul capo del blogger kazako è in controtendenza con quanto accaduto finora: da quell’omicidio in poi, ovvero dal febbraio dello scorso anno, in molti hanno accusato l’attuale presidente di complicità e non pochi di loro stanno scontando dietro le sbarre la propria impudenza. “In un certo senso – aveva scritto Toguzbayev parlando dei sicari che hanno ucciso quel politico – il killer è Nazarbayev”. (Fonte Punto Informatico)

 

Malaysia-

SmartMobs segnala che il viceministro alla Scienza e alla Tecnologia della Malaysia Kong Cho, ha ammesso che richiedere la registrazione preventiva dei blogger può essere arduo e dall’altro ha spiegato che ci si trova dinanzi ad un problema che va risolto assolutamente.

Vergogna!

 

Reporters sans frontières ha pubblicato un dossier riguardo i vari tipi di censura effettuati dei principali motori di ricerca cinesi come Yahoo!, Microsoft, Baidu e Google.

Effettuando infatti un test sui risultati di ricerca in base a determinate parole chiavi, è emerso che alcuni termini come Democracy e Indipendence, sono censurati da tutti i motori di ricerca, ma in una ipotetica “scala di repressione”, MSN e Google risultano essere i due motori di ricerca che lasciano passare più informazioni rispetto agli altri.

La notizia scandalosa e che fa maggiormente pensare è che purtroppo Yahoo! effettua una censura molto più forte di tutti gli altri competitori, e supera finanche lo stesso motore di ricerca nazionale Baidu.com.

 

Fonti non confermate hanno annunciato che il regime pseudodemocratico del presidente bielorusso Aleksander Lukashenko ha spinto ulteriormente in avanti il muro della censura con cui da più di un decennio controlla la pubblica opinione del suo paese: dalle prossime ore infatti sarà vietato collegarsi dalle abitazioni del paese per gestire un proprio dominio Internet

 

 

Don’t’ block the blog è la campagna lanciata da alcuni blogger pakistani per protestare contro la decisione della Pakistan Telecommunications Authority (PTA) di chiudere prima l’accesso a dodici blog che avevano pubblicato le vignette su Maometto, e poi a blogger.com, il sito che ospita migliaia di blog attivi in tutto il mondo, ai quali dal 28 febbraio i pakistani non possono più accedere. Chi volesse sostenere la campagna a favore della libertà di espressione (come fa  MondoBlog ) può pubblicare i banners qua sotto.

          


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