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Andrea Pazienza una poesia per le mamme.

Dedicata alla mamma (1966)

Dormi, dormi, dormi
dormi almeno tu che puoi dormire.
Io penso a te, tu non pensare a me.
Tu pensa ad un cavallino d’argento,
tu pensa ad un trenino
che con i fari accesi ti diverte,
tu pensa ad una mano che t’accarezza.
Io penso a te,
tu non pensare a me.

Andrea Pazienza

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Pazienza

Ecco la biografia di Andrea Pazienza tratta da uno dei siti che lo ricordano:(andreapazienza.it) e che potete visitare cliccando sul link

Andrea Pazienza nasce a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, il 23 maggio 1956 sotto il segno dei gemelli, da Giuliana di Cretico ed Enrico Pazienza.Trascorre l’infanzia tra San Severo, città natale del padre nella piana pugliese, e San Menaio.Nel 1968, a 13 anni si trasferisce a Pescara, dove frequenta il liceo artistico e dove diventa amico di Tanino Liberatore.Negli anni della scuola Pazienza realizza le sue prime storie a fumetti, mai pubblicate, e soprattutto quadri.[“prima di fare fumetti dipingevo quadri di denuncia. Erano tempi nei quali non potevo prescindere dal fare questo. Ma i miei quadri venivano comprati da farmacisti che li mettevano in camera da letto. Il fatto che il quadro continuasse a pulsare in quell’ambiente mi sembrava, oltre che una contraddizione, anche un limite enorme”].Con altri artisti partecipa all’attività del Laboratorio Comune d’Arte “Convergenze”, presso il quale espone dal 1973 in diverse collettive e personali.I suoi quadri esposti anche in altre sedi, a Pescara e S.Benedetto del Tronto, sono realizzati in tecnica mista, con forte preponderanza di pennarello, e fondono già arditamente elementi autobiografici e politici.Nel 1974, terminati gli studi liceali, si iscrive al Dams all’Università di Bologna.Sono gli anni più caldi del movimento degli studenti, il cui spirito si riversa nella sua prima storia a fumetti, “Le straordinarie avventure di Pentothal”, pubblicata a partire dall’aprile 1977 su Alter Alter.Il pubblico, soprattutto quello giovanile, è immediatamente colpito dal suo originalissimo stile.Nell’inverno del 1977 conosce Filippo Scozzari, Stefano Tamburini e Massimo Mattioli, con loro e con Tanino Liberatore progetta e fonda la “Primo Carnera Editore” e la rivista underground “Cannibale”.Dal 1978 al 1981, partecipa alla singolare esperienza di autogestione del settimanale Il Male e nel 1980 è tra i fondatori – con gli amici di Cannibale e con l’aggiunta di Vincenzo Sparagna – del mensile Frigidaire, la proposta più innovativa dell’editoria a fumetti del periodo.Sulle sue pagine cresce il personaggio di Zanardi, che negli anni successivi apparirà anche su altri mensili : Alter Alter, Corto Maltese, Comic Art. Intanto il suo rinnovato interesse per la pittura lo porta nel 1982 ad esporre opere originali al Museo d’Arte Moderna di Bologna, nell’ambito della rassegna “Registrazione di Frequenza”, e nel 1983 alcune sue nuove opere presso la galleria milanese Nuages. Nello stesso anno espone al Palazzo delle Esposizioni di Roma con Altan e Pablo Echaurren, nella mostra “Nuvole a go-go”.Trasferitosi nel 1984 a Montepulciano, nel giugno dell’85 conosce Marina Comandini che sposa nel giugno del 1986.

Continua a collaborare con le principali riviste di fumetti italiane, cui si è aggiunto il mensile Linus, e partecipa all’ideazione di Frizzer, mensile che si affianca a Frigidaire, occupandosi per i primi numeri anche della veste grafica.L’avventura si ripete con il nuovo periodico Tempi Supplementari, pure esso dalla vita molto breve.Dal 1986 collabora inoltre ad Avaj, supplemento di Linus, a Tango inserto de l’unità diretto da Sergio Staino, a Zut altro periodico satirico diretto da Vincino, e al “Mensile dello spettacolo disegnato” Comic Art.Le sue storie e le sue vignette affrontano in modo esplicito tutte le problematiche del mondo giovanile.In Pompeo (1985) affronta l’uso delle droghe pesanti con diretta cognizione di causa e senza ipocrisie e moderatismi .L’utilizzo di un linguaggio molto innovativo gli guadagna vasta popolarità tra il pubblico delle giovani generazioni.Intanto Pazienza ha intensificato l’attività di illustratore a tutto campo, realizzando via via manifesti cinematografici (come quello per la “Città delle donne” di Fellini del 1980), copertine di dischi e campagne pubblicitarie.Lavora anche per il teatro con locandine e scenografie e alcuni murales.Dopo un felice periodo di lontananza dall’eroina, un inatteso reincontro con la droga lo uccide improvvisamente a Montepulciano nelle prime ore della notte del 16 giugno 1988.E’ sepolto nel cimitero di San Severo.La sua figura si è subito ammantata di leggenda ed è stata fatta oggetto di vero e proprio culto.Per esempio Cremona è stato fondato tempestivamente ed è attivo da anni il “Centro fumetto Andrea Pazienza”.

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