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Micenei

Intorno al 2000 aC alcuni immigrati, di lingua lineare B ( una forma arcaica del greco), si trasferirono nel Mar Egeo . Resti scheletrici confermano che erano alti e con una conformazione robusta . I nuovi arrivati prima utilizzarono la pesca in mare per procacciarsi il cibo per poi scoprire che il terreno secco e roccioso era assai adatto alla coltivazione delle olive e uva . Sembra che questo popolo fosse molto amante della guerra,ed avesse, come governatori, capi militari . In qualche modo sono assimilabili ai vichinghi che affliggeranno l’Europa circa 25 secoli dopo,vivendo la stessa parabola:prima pirati, predoni e commercianti e, dopo la stabiltà in un luogo, divenuti civili. Il termine Micenei deriva da Micene , il primo sito scavato da Heinrich Schliemann dopo la scoperta della leggendaria città di Troia.Non è proprio esatto parlare dei Micenei come di un popolo e di conseguenza una civiltà ben definita,è meglio considerare il termine come epoca Micenea.

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Coloro che comunque identificheremo come Micenei cominciarono a commerciare e ad avere un contatto culturale con i Minoici (utizzatori della lingua lineare A) che influenzarono lo sviluppo delle loro città , la produzione di beni commerciali e miglioramenti in agricoltura . A differenza delle città Minoiche, che non avevano la minima fortificazione , gli insediamenti Micenei erano pesantemente fortificati con mura perimetrali veramente colossali;dal momento che periodicamente venivano fatte irruzioni e saccheggiate le città in territorio ittita ed egiziano le massicce fortificazioni erano probabilmente viste come un costo necessario contro le eventuali ritorsioni . I temi artistici raffigurati su manufatti micenei (scene di guerra e di caccia ) sono in netto contrasto con il contenuto pastorizio delle opere d’arte Minoiche.L’approccio militarista ha funzionato bene per i Micenei, portando loro potere e prosperità e facendo fiorire la loro cultura in maniera massima tra il 1600 e il 1200 aC.

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Le loro credenze religiose sembrano essere state molto simili a quelle delle altre antiche civiltà del tempo poichè la maggioranza di queste ruotavano attorno a due importanti caratteristiche:il politeismo e il sincretismo . Mentre il politeismo è,chiaramente, la credenza in molti dèi il sincretismo riflette la volontà di aggiungere dèi stranieri nel sistema di credenze , anche se le nuove aggiunte, non sono esattamente assimilabili alle precedenti. Quando i Micenei arrivarono nel Mar Egeo, probabilmente avevano un pantheon di divinità guidato da un dio supremo, come la maggior parte dei popoli indo-europei e il suo nome era Dyeus che in greco divenne Zeus . Dopo il contatto con i minoici e le loro dee della terra , queste furono incorporate nel pantheon e divennero Hera , Artemide e Afrodite . Omero immortalò i Micenei nei suoi due poemi epici l’Iliade e l’Odissea . La domanda che viene spesso posta è : “Quante di queste storie sono vere ? ” E la risposta è che mito , storia ed archeologia raramente coincidono. Le leggende micenee di Omero hanno attraversato il tunnel buio del Medioevo e la luce del rinascimento più tardi . Questo filtraggio ha modificato i reali accadimenti alimentando la confusione tra ciò che è evidentemente e chiaramente vero e quello che è il frutto dell’immaginazione .

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Comunque, cosa è successo ai Micenei? Un fatto è che, intorno al 1200 aC, quando la civiltà micenea era al suo apice, siano improvvisamente crollati ed alcuni studiosi ritengono che non sapremo mai con certezza cosa è successo loro e perché. Ci sono molte teorie: la loro storia di violenza militare avrebbe travolto loro stessi,un disastro naturale in un territorio naturalmente afflitto da terremoti ed eruzioni vulcaniche li avrebbe annientati,sarebbero stati decimati da rivolte civili avvenute in seguito a siccità e carestie. In ogni caso ci sono numerose prove che un notevole parte della popolazione civile sia nuovamente migrata verso altri lidi.

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Il Palazzo di Cnosso-Creta

Cnosso, noto anche come il “Palazzo di Minosse,” ha una lunga storia di insediamenti umani, a cominciare con la fondazione a Creta del primo insediamento neolitico intorno al 7000 aC. ed è cresciuto di dimensioni nel corso dei secoli finché, tra il 19 °e il 16 ° secolo aC, l’insediamento ha incluso monumentali edifici amministrativi e religiosi (come il Palazzo), nonché un insediamento circostante di 5000-8000 persone. Un lungo dibattito tra gli archeologi ha riguardato la diatriba relativa all’uso del palazzo ossia se questo abbia agito principalmente come centro amministrativo o religioso. E’ probabile che si fosse trattato di una combinazione di entrambi, in pratica la sede di una cultura teocratica.

Il palazzo di Cnosso è stato scoperto da Sir Arthur Evans nel 1894. Tuttavia, a causa della guerra civile a Creta contro i Turchi, non è stato possibile, fino al 16 marzo 1900, condurre scavi importanti nell’intero sito . Assistito dal Dr. Duncan Mackenzie, che si era già distinto per i suoi scavi sull’isola di Melos, e dal signor Fyfe, della British School di Atene di architettura, Evans ,impiegando un ampio staff di scavatori , entro il giugno del 1900, aveva scoperto una grande porzione del palazzo. Nell’odierno “Palazzo di Cnosso” notevole è la ricostruzione minuziosa di materiali originali scavate sul sito da Sir Arthur Evans. Il Palazzo visto oggi è stato stato originariamente ricostruito (e restaurato più volte) in un periodo dal 2000 al 1250 aC. I visitatori possono visitare il sito su una passerella sopraelevata. Una delle scoperte più notevoli a Cnosso furono i dipinti estesi che decoravano le pareti intonacate.

Tutti erano molto frammentari e la loro ricostruzione e ricollocazione nelle stanze ,effettuata dall’artista Piet de Jong ,non è stata senza polemiche. Questi sofisticati e colorati dipinti ritraggono una società che, rispetto all’arte contemporanea del Medio e Nuovo Regno dell’Egitto, è vistosamente non-militarista. Oltre a scene di donne e uomini legati ad attività come la pesca e la raccolta di fiori, altri affreschi raffigurano competizioni atletiche, probabilmente di natura rituale, in cui i giovani compiono audaci acrobazie eseguite sulle spalle dei tori in carica. Il fulcro del palazzo è la cosiddetta Sala del Trono. Questa camera ha una sedia incassata nella parete, di fronte a una serie di panchine.

Questa camera ha un serbatoio che si ipotizza sia stata utilizzato come acquario. Altre parti di questo palazzo molto grande comprendono appartamenti spaziosi dotati di acqua corrente con tubi di terracotta, gabinetti, corridoi lunghi con magazzini contenenti grandi vasi di ceramica parzialmente o totalmente interrati, utilizzati per conservare il grano, un enorme anfiteatro con gradinate in pietra e santuari religiosi. Il palazzo misura circa 130 metri per lato e ,date le dimensiomi e il numero delle stanze , nel periodo romano è stato associato al mito del”Labirinto del Minotauro”.

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