I fossili preistorici umani sono molto frammentari perchè sia i nostri antenati delle foreste che quelli della savana vivevano in ambienti poco favorevoli alla fossilizzazione.
Le origini più remote dell’uomo si possono rintracciare già 20 milioni di anni fa, dove,sugli alberi, viveva il Purgatorius, che somigliava ad un piccolo ratto e si nutriva di vegetali.
Ad un certo punto, nell’evoluzione compare la tendenza al bipedismo, caratteristica destinata ad evolversi e che ha implicato una serie di importanti modificazioni nello scheletro e nella fisiologia, 4,4 milioni di anni fa in Africa e in particolare ad est della Rift Valley vivevano diverse specie di Australopitheci (afarensis, africanus, robustus, ramidus).
Questi ominidi avevano una dieta vegetariana e presentavano un forte divario di taglia tra maschi, più alti e robusti, e femmine, più delicate(vedi lo scheletro di Lucy),la popolazione terrestre era tra i 2 e i 20 milioni di individui.
Circa un anno fa uno studio italiano,analizzando DNA e teschi,ha confermato la nascita del genere umano proprio nell’Africa sub-sahariana.Andrea Manica, ricercatore italiano che lavora all’Università di Cambridge, ha fornito una prova, forse definitiva, di una teoria secondo cui l’intero genere umano si sarebbe sviluppato a partire da un nucleo che viveva nell’Africa sub-sahariana.’Sovrapponendo la mappatura delle diversità di DNA e ossa abbiamo ottenuto dei risultati uguali al 95%. Per questo siamo convinti che il sud del Sahara sia stata la culla del genere umano, 50-60 mila anni fa.E da questa zona della terra, l’homo sapiens è migrato nel resto del pianeta’.
Il gruppo di Manica analizzando il DNA di più di mille popolazioni in tutto il mondo hanno osservato che allontanandosi progressivamente dall’Africa c’è una perdita di diversità genetica.Alla luce di queste affermazioni mi duole comunicare a chi ne ha fatto ragione di vita e di credo che le razze non esistono.Purtroppo siamo partiti tutti assieme.e proprio dall’Africa!
catetom79 