Archivio mensile:giugno 2009

La terra crescente.

La  Terra sembra una mezzaluna che sorge proprio sopra l’orizzonte lunare in questa spettacolare fotografia scattata dall’Apollo 17 , mentre ruotava lungo l’orbita del nostro satellite, nella fase finale di “atterraggio”,  durante la sfortunata missione.

 

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Addio Michael

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Robert Doisneau

Sidelong glance, 1948

https://i0.wp.com/masters-of-photography.com/images/full/doisneau/doisneau_sidelong_glance.jpg

Robert Doisneau

Dopo 60 anni non è cambiato poi molto!

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eruzione vulcanica

Questa foto è stata scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale, quando è passata sopra il picco Sarychev delle Matua Island. Questo è uno dei vulcani più attivi della catena delle isole Kuril, a nord-est del Giappone. Un portavoce della NASA ha rilevato come,in effetti,l’immagine “catturi diversi fenomeni che si verificano durante le prime fasi di una eruzione vulcanica esplosiva.”

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My London

The Tower Bridge

London

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L'iperrealismo di Dan Witz

2 girls 2007

Mosh Pit 2001

Rosy cell phone.

Laura.2008.

 

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Ricevuto da Avaaz.

 
Cari amici,

Il governo del Perù si sta scontrando violentemente con i gruppi indigeni che protestano per la rapida devastazione della foresta pluviale amazzonica da parte di compagnie estrattive, petrolifere e di disboscamento. La foresta è un tesoro mondiale – sosteniamo i protestanti e firmiamo la petizione al Presidente Garciaper fermare la violenza e salvare l’Amazzonia:

Il Governo peruviano ha esercitato pressione sulla legislatura permettendo alle compagnie estrattive e di coltivazione su larga scala di distruggere rapidamente la loro foresta pluviale amazzonica.

Le popolazioni indigene hanno protestato pacificamente per due mesi chiedendo di poter esprimere legittimamente i propri pareri nei decreti che contribuiranno alla devastazione dell’ecologia e delle popolazioni amazzoniche, e che saranno disastrosi per il clima globale. Ma lo scorso fine settimana il Presidente Garcia ha risposto: inviando forze speciali per sopprimere le proteste in scontri violenti e bollando i protestanti come terroristi.

Questi gruppi indigeni sono sulla linea del fronte nella lotta per proteggere la nostra terra – Appoggiamoli ed appelliamoci al Presidente Alan Garcia (che è notoriamente sensibile alla propria reputazione internazionale) affiché fermi immediatamente la violenza e si apra al dialogo. Clicca in basso per firmare l’urgente petizione globale ed un preminente politico latino americano molto rispettato la consegnerà al Governo per nostro conto.

http://www.avaaz.org/it/peru_stop_violence

Più del 70 per cento dell’Amazzonia peruviana adesso è pronta per essere afferrata. I giganti del petrolio e del gas, come la compagnia anglo-francese Perenco e le nord-americane ConocoPhillips e Talisman Energy, hanno già impegnato investimenti multimiliardari nella regione. Queste industrie estrattive hanno un record molto basso di benefici apportati alla popolazione locale e nella preservazione dell’ambiente nei paesi in via di sviluppo – motivo per il quale i gruppi indigeni stanno chiedendo il diritto di consultazione sulle nuove leggi, riconosciuto a livello internazionale.

Per decenni il mondo e le popolazioni indigene hanno assistito a come le industrie estrattive devastassero la foresta pluviale che è dimora per alcuni ed un tesoro vitale per tutti noi (alcuni climatologi chiamano l’Amazzonia “i polmoni del pianeta” – che inspira le emissioni di carbonio che provocano il surriscaldamento globale e restituisce ossigeno).

Le proteste in Perù sono le più forti e disperate mai espresse, non possiamo permettere che falliscano. Firma la petizione, ed incoraggia i tuoi amici e familiari ad unirsi a noi, così che possiamo aiutarele popolazioni indigene del Perù ad ottenere giustizia e prevenire ulteriori atti di violenza da parte di tutti.

http://www.avaaz.org/it/peru_stop_violence

Per solidarietà,

Luis, Paula, Alice, Ricken, Graziela, Ben, Brett, Iain, Pascal, Raj, Taren e l’intero team Avaaz .

Fonti:

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Guardia Nazionale Italiana

Forse ho capito male.Devo per forza aver capito male.Ronde con camice grige,aquila imperiale sul cappello e un risultato cromatico ed ottico molto (troppo) affine alle camice brune di triste memoria.

Queste comiche,se non fossero allucinanti,squadracce sarebbero sponsorizzate e organizzate dal M.S.I. Destra Nazionale (ma guarda chi si risente) ed aspetterebbero i permessi per partire.L’ispiratore politico è Gaetano Saya, rinviato a giudizio nel 2004 per aver diffuso ‘idee fondate sulla superiorita’ e l’odio razziale’, lo stesso che qualche anno fa parlo’ degli immigrati come ‘un pericolo per la nostra razza’. Durante l’intervista con ‘Peacereporter’ Saya ha detto: “abbiamo superato ampiamente le duemila adesioni. Ogni giorno ne arriva una valanga di nuove, soprattutto ex appartenenti alle forze dell’ordine”. Saya ha descritto la divisa che indossera’ chi fara’ le ronde: camicia grigia,appunto, con cinturone e spallaccio neri, cravatta nera, pantaloni grigi con banda nera laterale, basco o kepi’ grigio con il simbolo dell’aquila imperiale romana. Il loro equipaggiamento completo prevede elmetto, anfibi neri, guanti di pelle e una grossa torcia elettrica di metallo nero.Al 5° punto dello statuto, che possiamo leggere sul sito della “Guardia Nazionale Italiana”, troviamo:” promozione e divulgazione della storia, delle lingue e delle tradizioni Italiane; con particolare riferimento all’Impero Romano.”Forse sarebbe bene svegliarsi

P.S. Leggetevi anche quello che trovate sul sito del Partito ultranazionalista Italiano

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La macchina del tempo.

Padre Ernetti e il “Cronovisore”.

La storia che mi appresto a raccontare,se non fosse suffragata da testimonianze storiche e vissuta da personaggi inconfutabilmente e realmente esistiti,potrebbe essere considerata l’archetipo delle bufale.L’argomento è quello che ha animato la fantasia di scienziati,storici,fisici e gente comune negli anni:”Il viaggio nel tempo”.

Padre Ernetti

Siamo negli anni 70 e Pellegrino Alfredo Maria Ernetti,un monaco benedettino,esorcista di fama e studioso di musica,rilascia un’intervista alla Domenica del Corriere (numero 18 del 2 maggio 1972) nella quale dà notizia di esperimenti condotti 30 anni prima, in collaborazione con altri fisici tra i quali Enrico Fermi,che avevano portato alla costruzione di una apparecchiatura denominata “macchina del tempo”.Discorrendo con il giornalista inviato del settimanale,Vincenzo Maddaloni,Padre Ernetti,dopo aver spiegato nei dettagli come era stato costruito l’apparecchio,raccontò di aver visto Mussolini arringare la folla e Napoleone Bonaparte mentre aboliva la repubblica della Serenissima.

Domenica del Corriere

Per avere un’idea sul funzionamento della macchina conviene citare la dichiarazione di Padre Ernetti stesso:” Tutta la nostra fisionomia è energia visiva che si sprigiona da noi, dalla nostra epidermide, e tutte le parole che noi diciamo sono energia sonora. Ora, ogni energia, una volta emessa, non si distrugge più semmai si trasforma, però resta eterna nello spazio aereo. Occorrono strumenti che captino queste energie e le ricostruiscano in maniera tale da ridarci la persona o l’evento storico ricercato: quindi noi avremo tutto il presente nel tempo e nello spazio”.In effetti l’apparecchio era costituito da una serie di antenne, atte a sintonizzarsi sull’ avvenimento prescelto, basato sullo stesso principio utilizzato dagli astronomi per osservare il collasso delle stelle e delle galassie, e fondato sull’ipotesi che tutto quello che accade si trasforma in onde visive, che, poiché non si distruggono, si trasformano in una fonte di energia, rimanendo in una sorta di cappa che avvolge il pianeta, eterne ed immutabili. Suono e luce , una volta prodotti, pur non essendo più riconoscibili,  diventano energia. L’uomo lascia una scia, i suoi suoni fanno lo stesso, e tramite la macchina del tempo è possibile ricomporre e rivedere il tutto. Padre Ernetti raccontò di aver assistito alla rappresentazione del Thyeste, opera di Ennio Quinto del 170 a.C., alla quale aggiunse le parti mancanti ottenute grazie alla registrazione effettuata durante la sua rappresentazione vista nel cronovisore, avvenuta al cospetto degli antichi romani presso il tempio di Apollo, situato fra il Foro e il circo Flaminio.

La macchina del tempo

Alla domanda sul perché non avesse ancora rese pubbliche le risultanze dei suoi esperimenti, Padre Ernetti rispose testualmente ” Renderemo noto tutto quando ci sarà una controprova ai nostri esperimenti.Gli americani stanno tentando anche loro di scoprire quello che noi abbiamo già scoperto. Soltanto allora, quando noi potremo confrontare i risultati delle nostre esperienze con le loro, potremo dare notizia ufficiale della scoperta.” Aggiunse che era una scoperta pericolosa “Perché toglie la libertà di parola, di azione e di pensiero infatti, anche il pensiero è una emissione di energia, quindi è captabile.Si potrà, cioè, per mezzo della macchina, sapere quello che il vicino o l’avversario pensa. Le conseguenze sarebbero due:
– o un eccidio dell’umanità
– oppure, cosa difficile, nascerebbe una nuova morale.
Ecco perché è necessario che questi apparecchi non diventino alla portata di tutti, ma restino sotto il controllo diretto delle autorità.In definitiva, mistero e silenzio sulla scoperta in attesa che i tempi siano maturi”.
Ma la parte più importante dell’ intervista,quella più sconvolgente,riguardava la visione e la registrazione avvenuta, tramite il cronovisore, della passione e della morte di Gesù Cristo.
L’ intervistatore propose a Padre Ernetti una foto di Cristo dicendogli: ” Padre Ernetti,questa è una foto di Gesù ripresa dalla vostra macchina.Lei cosa può aggiungere,che commento può fare?”
Padre Ernetti ” guardò la foto, sorrise compiaciuto e disse: Verrà il tempo in cui potrò parlare”.Una cosa che riesce difficile comprendere è l’assoluto silenzio sui fisici che avrebbero partecipato al progetto cronovisore: oltre a Fermi, Padre Ernetti confermò solamente il nome di Werner Von Braun.Sia la foto del Cristo che i frammenti aggiunti al Thyestes furono contestati e tacciati di falsità,ma Padre Ernetti non si fece trascinare nelle polemiche e,forse pressato anche dal Vaticano, si rinchiuse in un ostinato mutismo.

Il cristo

Don Borello,uno dei più animati contestatori, ha poi ammesso di aver cambiato idea su Padre Ernetti nel corso degli anni, grazie anche al contributo dato dallo stesso con una lunga lettera nella quale confermava l’esistenza sia dell’apparecchio sia delle visioni ricavate da esso : “”L’esistenza dell’apparecchio (la macchina del tempo) è una sacrosanta verità,”Che si abbia captato (con quella macchina) tante cose del passato è pure una verità;che tra queste cose captate ci sia anche l’immagine di Gesù e il Thieste di Ennio è una verità”.
Alla domanda sul dove fosse finita la macchina del tempo, Borello riferisce che Padre Ernetti l’aveva portata al Viminale per una dimostrazione, e che là era stata smontata. Alla domanda sull’attendibilità di Padre Ernetti,Don Borello risponde:”Tenendo conto che era un uomo di grande prestigio e per di più un sacerdote, che scriveva poi a un altro sacerdote e suo collega nelle ricerche scientifiche, è chiaro che non posso mettere in dubbio le sue affermazioni”. Ma la storia ha un seguito nei giorni nostri.
Padre Francois Brune, teologo francese, pubblica il testo Le nouveau mystère du Vatican (“Il nuovo mistero del Vaticano”), nel quale riprende la storia di Padre Ernetti e della sua macchina del tempo arrichendola di nuovi e inquietanti particolari, aprendo nuovi scenari futuri. Nel libro Padre Burne racconta di come sia rimasto nel corso degli anni in contatto con Ernetti,( che morirà nell’aprile del 1994), raccogliendone le confessioni e in un certo senso la sua eredità spirituale. La macchina sarebbe realmente esistita, “Non solo era già funzionante, ma era già stata “sequestrata” dal Vaticano. Padre Emetti, spaventato dall’importanza incredibile della sua scoperta, si era confidato con i propri superiori e con le autorità vaticane. C’era stata una riunione segreta con il Papa e poi, di comune accordo, la macchina era stata ritirata e nascosta in Vaticano.

Il cronovisore

A Padre Ernetti era stato imposto di non fare più pubbliche dichiarazioni su quell’argomento, ma non gli era stato proibito di parlarne con gli amici in privato e così mi confidò tutto”. Chi parla è sempre Padre Brune, questa volta in un  intervista rilasciata al settimanale Chi. . Sempre nel suo libro, rivela i retroscena della costruzione della macchina del tempo, avvenuta grazie anche all’ appoggio di Padre Gemelli dell’ università Cattolica. Il funzionamento della macchina venne verificato e sperimentato, nei modi raccontati all’inizio. Alla domanda “Esistono documentazioni di qualche tipo degli esperimenti?”, Padre Brune risponde così: “Padre Emetti mi ha detto che tutto quello che videro venne anche filmato. Nel filmato si è perduta la tridimensionalità, ma resta pur sempre un documento straordinario. Questi filmati furono poi mostrati a Papa Pio XII, ed erano presenti anche il presidente della Repubblica Italiana del tempo, il ministro dell’istruzione e vari membri dell’Accademia pontificia. Quindi molte persone hanno visto e constatato”.

Padre Brune

A quel punto sarebbe scattata una congiura del silenzio.Il Papa, membri del Vaticano e della politica, scienziati, avrebbero messo tutto a tacere, preoccupati dalle ripercussioni storiche e le ricadute sulla vita privata che l’invenzione avrebbe ottenuto. L’intervista si chiude con la domanda di rito: “Ma lei non ha nessun dubbio sull’invenzione e sul racconto di Padre Ernetti?” Lapidaria la risposta :” Nessun dubbio. Per avere dei dubbi in questo senso dovrei “calpestare” la serietà morale di un sacerdote straordinario, di uno scienziato eccezionale e di un grande amico. E io non ho nessunissimo appiglio per poter fare questo”.

Se la storia di questa incredibile macchina,può essere raccontata ,il merito va  ad Alberto Roccatano  e  le “Edizioni Andromeda” che hanno raccolto una ingente mole di documenti sul caso da me utilizzati per  questo post.

 

 

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Il principe Raimondo di Sangro

Chi si trovasse a transitare da Napoli, per turismo o per lavoro, non può lasciarsi sfuggire una visita alla Cappella Sansevero dei Sangro, altrimenti nota come “La Pietatella”. Costruita nel 1590 come cappella sepolcrale della nobile famiglia dei Sangro, è attigua al  palazzo abitativo cui era collegata da un cavalcavia misteriosamente crollato, senza cause apparenti nel 1889.Nella Cavea sotterranea sono oggi conservate, all’interno di due bacheche, le famose  Macchine Anatomiche, ovvero gli scheletri di un uomo e di una donna in posizione eretta, con il sistema artero-venoso quasi perfettamente integro.

La tradizione vuole si tratti di persone morte accidentalmente, cui Raimondo de Sangro avrebbe inoculato una sostanza di origine e composizione sconosciute, che avrebbe “metallizzato” tutte le vene, le arterie, i vasi capillari e alcuni organi. Altra ipotesi è quella della ricostruzione del sistema circolatorio eseguita da un medico anatomista, sotto la direzione di Raimondo de Sangro, con cera d’api ed altro materiale. In tal caso, tenuto conto delle esigue conoscenze anatomiche dell’epoca intorno al sistema circolatorio, stupisce la perfezione con la quale esso sarebbe stato riprodotto.

Le Macchine in realtà furono probabilmente realizzate dal medico palermitano Giuseppe Salerno,effettivamente sotto la direzione di Raimondo di Sangro; il reperimento di atti notarili e fedi di credito consente di datare questi “lavori” al 1763-64. L’interesse che la Cappella ha suscitato nei secoli, stimolato dalle leggende metropolitane sorte intorno all’enigmatica figura del Principe, va però ben oltre il valore estetico delle opere ivi conservate. Gli amanti del sapere esoterico hanno assegnato al Tempietto di Raimondo di Sangro una posizione preminente nel loro vasto universo di luoghi dedicati alla “cultura alchemica”: viene annoverato, infatti, tra le dimore filosofali, assieme alle Cattedrali di Notre-Dame de Paris e d’Amiens, con le quali si tenta  di evidenziare i simbolismi comuni interpretati nell’ambito degli insegnamenti iniziatici. I seguaci delle scienze occulte, alimentandosi dell’ingiuriosa fama di stregoneria in cui è stata avvolta la memoria del Principe, sfruttano la Cappella per diffondere la fama di una Napoli Noir, città magica al pari di Torino, Praga e Lione. Ancora oggi, a circa due secoli e mezzo di distanza,a parte le ipotesi prima citate, non si sa attraverso quali procedimenti o adoperando quali materiali si sia potuta ottenere una tanto eccezionale conservazione dell’apparato circolatorio.

Raimondo di Sagro, discendeva per famiglia direttamente da Carlo Magno attraverso il ramo di Oderisio e nacque nel lontano 1710. La madre morì quando lui aveva un anno e il padre, per il dolore, si ritirò a vivere in un monastero. Il bambino fu prima affidato alle cure del nonno e poi dei Gesuiti che lo educarono dai dieci ai venti anni. .Se i due studi anatomici così inquietanti costituiscono le presenze più enigmatiche della Cappella Sansevero, il Cristo Velato,  , addirittura lascia l’osservatore senza fiato, tal è la meraviglia del velo marmoreo che, con la sua innaturale trasparenza, lascia intravedere il corpo sottostante del Figlio deposto. Non per caso Antonio Canova, pur non essendone l’autore, tentò di acquistare la scultura; non accidentalmente il maestro Riccardo Muti adottò l’immagine per la copertina di un CD del Requiem di Mozart .

Nell’Archivio Notarile di Napoli è stato rinvenuto il contratto tra il Principe e Giuseppe Sammartino(1720-1793),scultore e artista famoso per la sua abilità.In questo contratto egli si impegna ad eseguire l’opera di” una statua raffigurante Nostro Signore Morto al Naturale da porre situata nella cappella Gentilizia del Principe,cioè un Cristo Velato steso sopra un materasso che sta sopra un panneggio e appoggia la testa su due cuscini,apprè del medesimo vi stanno scolpiti una Corona di spine tre chiodi e una tenaglia”;il Principe si impegnava altresì di procurare il marmo e realizzare una ” SINDONE,una tela tessuta la quale dovrà essere depositata sovra la scultura,dopo che il Principe l’haverà lavorata secondo sua propria creazione;e cioè una deposizione di strato minutioso di marmo composito in grana finissima sovrapposta al telo.Il quale strato di marmo dell’idea del sig.Principe,farà apparire per la sua finezza il sembiante di Nostro Signore dinotante come fosse scolpito di tutto con la statua“.Il Sammartino si impegnava inoltre a ripulire detta ‘Sindone’per renderla un tutt’uno con la statua stessa.E a non svelare a nessuno la ‘maniera escogitata dal Principe per la Sindone ricovrente la statua”. Viene concordato che l’intera opera sarebbe stata interamente attribuita al Sammartino.

Ancora un personaggio che definire misterioso è riduttivo.

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