Nel 1609, Galileo inventò il cannocchiale e,voltando lo sguardo verso il cielo, rivoluzionò la nostra visione dell’universo. Per celebrare il 400 ° anniversario di questa pietra miliare, il 2009 è stato designato “Anno Internazionale della Fisica”.
Oggi, la NASA con i suoi osservatori cosmici si merita l’eredità di Galileo regalandoci immagini mozzafiato catturate dai Telescopi Spaziali Hubble e Spitzer, e dall’ Osservatorio a Raggi X Chandra .
Mentre Galileo scrutava il cielo utilizzando la luce naturalmente visibile dall’occhio umano, la tecnologia di oggi ci permette di osservare con molte lunghezze d’onda, compresa la connessione a infrarossi di Spitzer e la vista e raggi x di Chandra. Ogni lunghezza d’onda mostra i diversi aspetti dei corpi celesti e spesso rivela nuovi oggetti che non potrebbero essere studiati altrimenti.
Questa immagine della galassia a spirale Messier 101 è la luce visibile ripresa dal telescopio spaziale Hubble.
Le immagini composite permettono di vedere agli astronomi caratteristiche con una lunghezza d’onda diverse da quelle osservate con un’altra lunghezza d’onda. È come vedere con una macchina fotografica, con occhiali da visione notturna e con uno schermo a raggi X in una sola volta.
Nei quattro secoli da Galileo ad oggi l’astronomia è cambiata drasticamente,tuttavia la nostra curiosità e la ricerca della conoscenza rimangono le stesse, così come la nostra meraviglia per lo splendore del cosmo.
Grazie mille, oltre che per il breve approfondimento, per avermi dato lo spunto per un articolo!