Archivio mensile:febbraio 2009

Nikola Tesla un Leonardo alla fine dell’ottocento


Tempo fa mio sono imbattuto in un personaggio veramente ingombrante sotto il profilo storico/scientifico che,colpevolmente,non conoscevo:Nicola Tesla.Tesla nasce attorno alla mezzanotte tra il 9 e il 10 luglio 1856 nel villaggio di Smiljan vicino a Gospic, nella regione di Lika (Krajina)all’epoca nel regno asburgico, ora in Croazia. Suo padre, il Rev. Milutin Tesla, era un sacerdote  serbo ortodosso  di Karlovci e sua  madre, Uka Mandi, era una casalinga. Tesla aveva un fratello e tre sorelle ed andava a scuola a Karlovac (allora Austria-Ungheria, ora Croazia),  ha poi studiato ingegneria elettronica presso il Politecnico di Graz, Austria (1875)ed è lì che ha ideato l’uso della corrente alternata. Nikola Tesla  è stato un fisico, inventore e ingegnere elettronico di insolita brillantezza intellettuale e con spiccata pratica realizzativa ed ha lavorato soprattutto negli Stati Uniti.
Tesla è famoso soprattutto per aver concepito il principio di rotazione del campo magnetico (1882) e poi per averlo usato per inventare il motore a induzione, la corrente alternata e l’invio  a lunga distanza della corrente elettrica (1888).I suoi brevetti e il suo lavoro teorico formano la base per la corrente alternata e per i moderni sistemi di alimentazione elettrica.

Ha inoltre sviluppato numerosi altri impianti elettrici e meccanici  compresi i principi fondamentali e le macchine per lo sviluppo della tecnologia senza fili, tra cui  alternatore ad alta frequenza,  la  bobina di Tesla, ed altri dispositivi come il  turbina senza pale, la candela d’accensione e numerose invenzioni. A Tesla sono stati assegnati 221 brevetti in tutto il mondo di cui 113 negli Stati Uniti : Corrente alternata, alternatori, trasformatori e motori,  comunicazione via radio, lampade fluorescenti, sistemi di accensione per autoveicoli,  turbine, ecc Tesla è stato fondamentalmente disinterassato alla ricchezza, cercava solo di ottenere fondi per continuare la sua ricerca per il miglioramento le condizioni di vita dell’umanità. Dopo il 1915, Tesla lentamente svanisce nell’oblio, infine scompaiono anche i soldi nel 1943. Più tardi, quello stesso anno, la Corte Suprema degli Stati Uniti  dichiarò Tesla, il vero inventore della radio.


Il celebre fisico Niels Bohr ha ben sintetizzato con queste parole:
” La geniale invenzione di Tesla del sistema a più fasi, nonché i suoi esperimenti sul sorprendente fenomeno delle oscillazioni in alta frequenza sono stati alla base  dello sviluppo di  condizioni completamente nuove per l’industria e per le comunicazioni radio, ed ha avuto una profonda influenza su tutta la civiltà.”Quando Tesla arrivò in america aveva con se 4 centesimi , un libro di poesia, e una lettera di raccomandazione da Charles Batchelor(suo ex datore di lavoro) per Thomas Edison che diceva:”So che esistono due grandi uomini, tu sei uno,questo giovane è l’altro ” Lavorò con Edison che,dopo aver riorganizzato le sue industrie lasciò per divergenze:mentre Edison prevedeva un grande futuro per la corrente continua,Tesla vide subito l’applicabilità infinita della corrente alternata ,soprattutto per la facilità di trasporto a grandi distanze.

Nel mese di aprile 1887, Tesla iniziò ad indagare su una cosa che più tardi si sarebbe  chiamata raggi X. Il 30 luglio 1891, fu naturalizzato,divenne un cittadino degli Stati Uniti e creò il suo laboratorio in Houston Street, a New York.Riuscì ad accendere i tubi in vuoto in modalità wireless, fornendo elementi di prova per le potenzialità di sviluppo di questo sistema di trasmissione di potenza. Intorno a questo periodo, Tesla sviluppò una stretta e duratura amicizia con Mark Twain.Trascorsero molto tempo insieme nel laboratorio di Tesla e altrove.I migliori amici del genio sono stati gli artisti. Egli strinse anche amicizia con l’editore Robert Underwood Johnson, che ha adattò in serbo diverse poesie di Jovan Jovanovi.


A 36 anni gli furono concessi i primi brevetti riguardanti il sistema polifase.Continuò poi la ricerca sul sistema e sui principi del campo magnetico rotante.Nel 1892, Tesla venne a conoscenza di ciò che Wilhelm Röntgen successivamente identificò come raggi X.Eseguì quindi numerosi esperimenti (compreso fotografarsi le ossa della mano per poi inviare queste immagini a Röntgen) ma le conclusioni a cui giunse in queso campo non sono molto note perchè gran parte della sua ricerca è stata persa nel 1895 quando il laboratorio di Houston Street fu distrutto dal fuoco.

Tesla commentò i rischi del lavorare con i raggi X prodotti dai dispositivi, attribuendo i danni alla  pelle  all’ozono piuttosto che alle radiazioni: “Per quanto riguarda le ferite sulla pelle … ho notato che sono state travisate … Esse non sono dovute ai raggi Roentgen, ma solo all’ ozono generato al contatto con la pelle.L’acido nitroso può anche essere responsabile, ma in piccola misura. ” (Tesla, in Electrical Review, 30 novembre 1895). Ciò è palesamente inesatto,infatti Tesla se ne accorse osservando un suo assistente gravemente bruciato dalle radiazioni sprigionate da tubi catodici nel suo laboratorio.Tesla fu nominato Vice-Presidente dell ‘American Institute of Electrical Engineers dal 1892 al 1894. Dal 1893 al 1895,approfondì lo studio delle correnti alternate ad alta frequenza.Riuscì a generare corrente alternata di un milione di volt usando la bobina Tesla e studiò l’effetto dei conduttori sulla pelle,attuò la progettazione dei circuiti elettrici ed inventò una macchina per indurre il sonno, il cordless,le lampade a scarica di gas e l’energia elettromagnetica trasmessa senza fili,che contribuì in modo efficace alla costruzione del primo trasmettitore radio.Nel 1899 dopo aver ideato un sistema simili all’odierna iniezione elettronica per motori e un telecomando in grado di manovrare una nave a distanza, Tesla  decise di spostare la ricerca a Colorado Springs, Colorado, dove avrebbe potuto creare la sua camera ad alta tensione per gli esperimenti sull’alta frequenza.

Scelse questa località soprattutto a causa dei frequenti temporalie l’elevata altitudine (dove l’aria, essendo a bassa pressione, ha una minore resistenza dielettrica , il che rende più facile la ionizzazione). Inoltre, la proprietà era libera e l’ energia elettrica era disponibile dall’ El Paso Power Company. Oggi,grafici  di intensità magnetica mostrano inoltre che il terreno intorno al suo laboratorio disponeva di un fortissimo campo magnetico anche rispetto alla zona circostante.
Tesla tenne un diario dei suoi esperimenti nel laboratorio di Colorado Springs dove trascorse quasi nove mesi. Si compone di 500 pagine di appunti manoscritti e circa 200 disegni, registrati in ordine cronologico tra il 1 ° giugno 1899 e 7 gennaio 1900,e contiene  le spiegazioni dei suoi esperimenti e come si è svolto il lavoro.Qui è nato lo sviluppo di un sistema di telegrafia senza fili, la telefonia e la trasmissione di potenza, la sperimentazione di elettricità ad alta tensione e la possibilità di trasmettere senza fili e la distribuzione di grandi quantità di energia elettrica su lunghe distanze.

Egli ha anche ideato un sistema di esplorazione geofisica – Sismologica – che ha definito telegeodynamics, sulla base del suo alternativo oscillatore meccanico brevettato nel 1894, e ha spiegato che una lunga serie di piccole esplosioni potrebbero essere utilizzati per  creare  terremoti grandi abbastanza da distruggere la Terra.
Molto di ciò che Tesla ha scoperto si è perso anche perchè molte cose sono state tenute segrete da lui stesso.E’ quasi impossibile analizzare tutti i campi dove Tesla si è mosso con successo inventando nuove soluzioni o scoprendo sistemi fino ad allora sconosciuti e neanche immaginati,ma la sua vita si avvicina ,su scala diversa,a quella di Leonardo da Vinci.Tutti e due hanno precorso i loro tempi spesso non capiti,sempre fuori dal loro tempo,veri e propri ooparts viventi.

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Annunaki,Dei Sumeri o visitatori?


Tra le prime civiltà ci sono stati  diversi popoli che vivevano nelle fertili valli comprese tra il Tigri e l’Eufrate , o Mesopotamia, che in greco significa “tra i fiumi”. A sud di questa regione, in un settore attualmente in Kuwait e Arabia Saudita settentrionale, un misterioso gruppo di persone, che parlava una lingua estranea a qualsiasi altro linguaggio umano conosciuto, cominciò a vivere in città,  governate da una sorta di monarca, ed iniziò a scrivere.Erano i Sumeri , una delle prime società urbane ad emergere nel mondo, nel sud della Mesopotamia più di 5000 anni fa. Svilupparono un sistema di scrittura cuneiforme che avrebbe influenzato l’area geografica per gli  anni a venire e,  circa nel 3000 aC, si cominciarono a formare grandi città-stato nel sud della Mesopotamia che  controllavano zone di parecchie centinaia di miglia quadrate. I nomi di queste città parlano di un passato lontano e nebbioso: Ur, Lagash, Eridu.

I Sumeri erano costantemente in guerra gli uni con gli altri oltre che con gli altri popoli,soprattutto per l’acqua, scarsa e preziosa risorsa. Il risultato a lungo termine di queste guerre è stata la crescita delle grandi città-stato, poichè la più potente inghiottiva la più piccola .Gli antichi babilonesi sono stati a lungo considerati come i migliori astronomi  del mondo antico perchè diverse migliaia di anni prima di Copernico si resero conto che la terra e gli altri pianeti erano  tutti  sferici e ruotavano intorno al sole.Con queste conoscenze erano in grado di prevedere con precisione le eclissi di sole e di luna.Nuovi testi babilonesi tradotti indicavano la posizione delle stelle e dei pianeti ma anche la certezza che  sono stati calcolati in base a complesse equazioni ereditate dalla civiltà sumerica. I Babilonesi sembravano non capire le basi di queste equazioni e delle formule, ma sapevano solo come usarle.Erano i Sumeri che avevano una più esatta conoscenza del sistema solare. Il calendario è stato creato originariamente dai Sumeri circa nel 3000 aC ed è anche diventato il modello per il nostro.

Questo popolo ha infatti basato il proprio calendario sui cicli della luna,dividendo così l’anno in 12 mesi. I Sumeri erano a conoscenza anche delle più arcane  funzioni astronomiche, alcune delle quali è difficile capire come sia stato possibile, per loro, arrivarne alla comprensione. Per esempio hanno intuito come la terra, girando sul suo asse , traccia nello spazio  un cerchio con il punto del polo, la cui grandezza è determinata dal passare degli anni.
Per essere precisi, il polo traccia un cerchio  di circa un grado ogni 72 anni . Questo fenomeno è chiamato la precessione degli equinozi. È possibile osservare questo effetto in una trottola o in un giroscopio. Nei primi giri il punto nord rimane fermo, ma come la rotazione rallenta, il culmine comincia a tracciare cerchi, che diventano sempre più grandi fino a che l’oggetto cade.. Un Grande Anno, il tempo necessario al polo nord per tornare allo stesso punto è  25920 anni, calcolato moltiplicando i 72 anni necessari per passare da un grado ai 360 gradi di un cerchio.I Sumeri conoscevano e avevano capito la precessione e sapevano anche la lunghezza del Grande Anno, un dato davvero straordinario, considerando gli strumenti primituivi che possedevano per effettuare misurazioni.

I Sumeri sono stati anche in grado di misurare la distanza tra le stelle in modo molto preciso. Ma come è possibile che un popolo poco più che primitivo sia stato in grado di arrivare a questo grado di conoscenza astronomica? E ancor più misteriosamente, perché? Tali mappe stellari sarebbe necessarie  per viaggiatori dello spazio, ma non per gli antichi Sumeri . Considerata la straordinaria precisione dei  calcoli astronomici sumerici, forse conviene  considerare con prudenza quei punti dove le informazioni nostre e dei Sumeri non collimano. Assegnavano 12 “corpi celesti” al sistema solare: il sole, la luna e 10 pianeti. Oggi ne conosciamo 11, ma non è stato sempre così. Fino alla fine del 18 ° secolo gli astronomi occidentali erano  a conoscenza  di 6 pianeti – Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove e Saturno. Urano è stato scoperto nel 1781, Nettuno nel 1846, e Plutone nel 1930. Alla luce di queste considerazioni, è possibile che il 12° corpo celeste sia ancora da scoprire, forse era un pianeta che la popolazione Sumera chiamava Nibiru?

Curiosamente, nel 1972, Joseph L. Brady, un astronomo del Lawrence Livermore Laboratory ha scoperto una perturbazione nell’ orbita della cometa di Halley che potrebbe essere spiegata con la presenza di un pianeta delle dimensioni di Giove con un orbita di diverse migliaia di anni. Più di recente, è stato accertato che le traiettorie nello spazio di sonde come il Voyagers sono stati disturbati da una sconosciuta forza gravitazionale. E’ azzardato ,ma non impossibile,spiegare queste anomalie con l’esistenza di Nibiru? Forse l’ipotesi più affascinante è che  Sumeri abbiano ereditato la loro conoscenza dai loro “Dei”,gli “Annunaki.  Annunaki significa “quelli che sono venuti dal cielo sulla terra” (Anu = cielo , na = a venire, Ki = terra). Gli Annunaki erano infatti le antiche divinità dei Sumeri. Il capo del consiglio Annunaki era il Gran Anu, il dio del cielo. Il suo trono è stato ereditato da Enlil, dopo una controversia tra lo stesso Enlil ed Enki, suo cugino. Enki era un alchimista ed era considerato il responsabile della creazione dell’umanità.

Alcuni come Zecharia Sitchin, Laurence Gardner e David Icke sostengono che gli Annunaki erano in realtà extra-terrestri che sono venuti sulla Terra in antichità ed hanno manomesso il patrimonio genetico del primitivo  Homo sapiens.
Secondo Sitchin, questi esseri vivono su un pianeta chiamato,appunto, Nibiru, presumibilmente il 12 ° del nostro sistema solare, mentre altri sostengono che siano arrivati dalle Pleiadi. Resta il fatto che ,nella zona ,ci sono stati ritrovamenti di scheletri giganteschi,caratteristica fisica attribuita agli Annunaki e rimane inspiegabile la conoscenza astronomica  dei Sumeri alla quale abbiamo accennato.

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Eros 433.asteroide con mistero.

Eros 433 è un asteroide scoperto nel 1898 che orbita nell’universo e,periodicamente, passa relativamente vicino alla terra .Non possiede nessuna attrattiva nè la sua forma evoca qualcosa di interessante,è il solito tubero spaziale simile ai vari Apophis,Cerere,Hidago,ma ci sono alcuni particolari che lo rendono unico.La sua orbita è ,oltre che ellittica, imprevedibile ed irregolare e sulla sua superfice,fotografata dalla sonda Near-Shemaker della Nasa nel 2000,sono state notate alcune anomalie che mal si spiegano e si giustificano.Come si nota nelle fotografie,nella zona evidenziata nella prima,una volta ingrandita,risalta un oggetto che non ha nessuna ragione di esistere lì.Sembra un cono metallico(riflette la luce) circondato da sfere con superfici lucide e nessuna spiegazione è stata tentata nemmeno dagli addetti ai lavori .Il prossimo passaggio è “previsto”,per quanto possibile,il 30-01-2012,forse all’epoca riusciremo a capire.

Le foto sono a disposizione del pubblico sul sito della Nasa.

 

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N63A esplosione di una supernova

Una violenta esplosione della quale resta  una massa di gas e polveri,questo è quello che ha ripreso il telescopio spaziale Hubble puntato verso i resti di una vicina supernova chiamata N 63A.L’immagine è relativa ai resti di una grande stella che è esplosa e i suoi strati gassosi hanno creato una regione spettacolarmente turbolenta. A lungo si è pensato che l’esplosione di una stella danneggi eventuali episodi di formazione stellare. Come hanno mostrato le immagini di Hubble, N 63A è ancora giovane e il suo spietato shock ha distrutto l’ambiente,ma le nubi di gas, piuttosto che distruggere le stelle,ne aiutano la formazione.I dati ottenuti in diverse lunghezze d’onda da altri rilevatori hanno evidenziato che ci sono stelle si formeranno in 10, 15 anni-luce da N 63A. Nel giro di pochi milioni di anni, la supernova espulsa da N 63A potrebbe raggiungere il sito di questa fabbrica di stelle ed  essere incorporata anche nella formazione dei pianeti intorno agli astri di tipo solare,creando una situazione molto simile agli inizi della storia del nostro sistema.

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Catal Huyuk,la città più antica del mondo.


Nell’Anatolia, all’età della pietra, si ritiene abitassero popolazioni  autoctone come i Protohatti.Una popolazione indoeuropea migrò in queste zone tra il 2500 a.c. ed il 2000a.c. proveniendo molto probabilmente dalle regioni caucasiche o dall’area europea del Danubio.I componenti di questo ceppo etnico sono quasi certamente i costruttori della più antica città del mondo fino ad oggi conosciuta : Catal Huyuk.

Si tratta di una città che è sorta a sud-est di Ankara ed ha subito diversi processi di ricostruzione, partendo dal primo neolitico (8000-7000 a.C.), ottenendo, come risultato, la formazione di vari strati su una quota altimetrica di 19 metri, di cui i primi dieci sono stati datati usando il metodo del carbonio 14.Purtroppo gli scavi di questa zona archeologica sono sospesi o comunque i lavori non progediscono come l’importanza del ritrovamento richiederebbe e solo una parte del sito è stata sistematicamente svelata,registrata e catalogata.

Anche questo modesto scavo ci consente di scorgere una città al limite del fiabesco con templi e santuari, chiari indizi di pensiero filosofico,di ricchezza e amore per il lusso.Questa era Catal Huyuc,l’archetipo ancestrale di tutte le città future,con un grande tempio,centro religioso della prima grande civiltà preistorica.Come dice James Mellaart,archeologo che opera sul territorio”La civiltà neolitica nata a Catal Huyuc brilla come una supernova in una galassia con deboli luci che rappresentano le civiltà contadine contemporanee.”In un periodo in cui si considerava “grande” una città composta da una decina di case,Catal Huyuc era un’area multirazziale abitata da circa 6000 persone.L’antica città non aveva strade ed era composta da case ammassate l’una sull’altra, a scopo difensivo, a cui si accedeva tramite scale a pioli poggiate sui tetti.

Le case potevano essere a più piani, avevano poche stanze, presentavano un’intelaiatura in legno ed un rivestimento, che veniva annualmente intonacato, costituito da mattoni, fatti di fango e paglia essiccati. Ciascuna casa poteva ospitare dalle sei alle otto persone (un nucleo familiare), vi era una cucina ed un angolo dove si accendeva il fuoco. Sotto i letti venivano conservate le ossa dei defunti ed erano collocate in relazione ai sessi: le ossa di donne sotto il letto dove dormiva una donna e quelle degli uomini sotto i letti dove giacevano uomini.
I defunti venivano sottoposti ad un processo di escarnazione da parte degli avvoltoi, come ci raccontano le pitture parietali, in modo che rimanessero solo le ossa, che venivano poi conservate. Queste avevano un significato altamente simbolico, in quanto, secondo la tradizione semita, ereditata poi dal cristianesimo, rappresentano l’anima e la continuità del defunto con il regno dell’aldilà, quindi la vita eterna.

Conservando le ossa del defunto in casa, i suoi cari richiamavano su di loro la sua benedizione e protezione. In alcuni casi venivano costruite appositamente delle case solide e robuste, per conservare i defunti, in modo che gli stessi venivano ingannati e credevano di essere ancora in vita. Le costruzioni meglio conservate che ci sono pervenute sono quelle legate ai defunti, proprio perché dovevano avere una funzione duratura nel tempo.

 La consuetudine al commercio attuato con scambi e baratti attivo nell’altopiano anatolico ci fa immaginare un movimento continuo di gente in visita per matrimoni,riti religiosi oltrechè per motivi economici.Sembra quasi di vedere le case intonacate dipinte di colori vivaci,ammassate le una sulle altre;intorno alle abitazioni,forse,tende che fungevano da primi bazar,accampamenti,recinti per animali,campi coltivati.

Può sembrare ridicolo considerare fantastica una città di 6000 persone che oggi entrano in un solo edificio,ma con un piccolo forzo,ci possiamo immaginare come sarà apparsa ai visitatori:caotica,ricca di ormai sconosciute opere d’arte,con colori e rumori che mai avevano sentito,molto simile a ciò che vede un bambino che visita Disneyland la prima volta.Catal Huyuk venne abbandonata intorno al 5700 a.C., forse a causa di un incendio o di un’eruzione vulcanica. Venne fondata, così, Catal Huyuk Ovest, abitata per circa 700 anni e poi abbandonata a causa di un incendio. Successivamente, vennero fondate altre città, divenute ora famosi siti archeologici, in cui l’assetto urbanistico e la tipologia mostrano l’evoluzione della civiltà dei protohatti: Mersin-Tarso, Can Hasan, Beycesultan, Troia, Alaja Huyuk, Kultepe. Sarà proprio da Kultepe che comincerà a comparire la civiltà degli Ittiti,ma questa è un’altra storia.

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I dischi Dropas di Bayan Kara Ula


Ogni storia per essere credibile deve fondarsi su prove che dimostrino la veridicità dei fatti,e queste prove devono poter essere esibite anche dopo il trascorrere degli anni.I ritrovamenti che andremo ad analizzare , purtroppo,non hanno la possibilità di essere controllati o anche solo osservati,soprattutto per l’ubicazione,la Cina,che notoriamente non brilla nel favorire la collaborazione internazionale in qualsiasi campo gli venga richiesta.Comunque questa è la “storia” dei dischi Dropas
dove non manca nulla,dal popolo extraterrestre  letteralmente caduto sulla terra a dischi con geroglifici che vibrano a contatto della corrente.Nel 1938, un team di archeologi, guidati dal Prof. Chi Pu Tei dell’Università di Pechino, condusse un esame molto dettagliato in una serie di caverne comunicanti a Balan Kara-Ula, un distretto sul confine tra Cina e Tibet. Il gruppo trovò degli scheletri di piccoli esseri con un’ossatura delicata, ma con un cranio piuttosto ampio. Uno degli assistenti avanzò l’ipotesi che le caverne potessero aver costituito l’abitazione di una, fino ad allora sconosciuta, specie di scimmia. Ma, come evidenziò il Prof. Chi Pu Tei “qualcuno ha mai visto delle scimmie che seppelliscono i propri morti?”. Sulle pareti di queste caverne vennero scoperti disegni di uomini che indossavano un elmetto rotondo. Incisi nella roccia si trovavano anche disegni del sole, della luna, della terra e delle stelle, connessi a gruppi da una serie di punti.

Mentre gli scheletri venivano studiati  uno dei ricercatori notò un disco di pietra, largo e rotondo, dello spessore di circa 2 cm, che giaceva quasi sepolto nella polvere della caverna. Il team si mise a studiare l’oggetto che appariva, assurdamente, come una specie di disco di pietra per un grammofono. Era dotato di un foro al centro e di un sottile solco a spirale sulla superficie, che andava dal centro verso il margine. Ad un’analisi più approfondita, il solco spiraliforme, risultò essere un’inscrizione formata da una doppia riga di caratteri molto compressi. Dopo un esauriente ricerca nelle caverne, vennero rinvenuti ben 715 dischi con le stesse caratteristiche! Ogni disco aveva le stesse dimensioni: 22,7 cm di diametro e 2 cm di spessore; inoltre ogni disco aveva al centro un foro perfettamente circolare di 2 cm di diametro. Il bordo esterno era dentellato per tutta la circonferenza.  Quanto al messaggio inscritto, nessuno fu in grado di decifrarlo. Durante i due decenni nei quali i dischi rimasero a Pechino molti esperti tentarono di tradurre le inscrizioni, ma senza successo fino a quando un altro professore cinese, il Dr. Tsum Um Nui riuscì a comprendere il codice ed iniziò a tradurre i messaggi. Ben presto si rese conto che sarebbe stato meglio divulgare il messaggio solo a poche selezionate persone. Il mondo esterno rimase quindi all’oscuro, mentre le conclusioni sul significato dei dischi erano talmente eccezionali che furono ufficialmente soppresse. Il Dipartimento di Preistoria dell’Accademia di Pechino gli proibì tassativamente di pubblicare le sue scoperte. Con la collaborazione di geologi, e dopo un’analisi spettrografica, si scoprì che i dischi possiedono un alto contenuto di cobalto e di metallo (non viene riferito di quale metallo si tratta). Questo implica un origine artificiale dei dischi. Precedentemente si pensava che fossero di diorite e comunque la durezza del materiale è paragonabile a quest’ultima.

Gli scienziati russi chiesero di poter esaminare i dischi e diversi furono spediti a Mosca per essere analizzati. Essi furono ripuliti dalle particelle di roccia che, nel tempo, avevano aderito alla superficie e successivamente sottoposti ad analisi che confermarono quanto dichiarato dagli scienziati cinesi. Ma non era tutto. Posti su una speciale piattaforma girevole, essi generavano un suono ad alta frequenza e questo fece pensare che fossero stati sottoposti ad un’alta tensione; o, come dichiarò uno degli scienziati, “come se facessero parte di un circuito elettrico”.Nel 1947 l’archeologo Karyl Robin-Evans ricevette da un certo professor Lolladoff un disco di pietra che credeva fosse stato trovato in Nepal. L’oggetto sembrava essere appartenuto ad una tribù, i “Dzopa”, che lo usavano nelle cerimonie religiose. Il disco aveva il raggio di 12 centimetri e lo spessore di cinque e, secondo Robin-Evans che lo aveva posto su di una bilancia, aveva la caratteristica di aumentare e diminire di peso nel giro di poche ore. Robin-Evans si mise in viaggio verso le montagne della Cina, alla ricerca della tribù Dzopa. Dapprima passò attraverso Lhasa, nel Tibet, dove venne ricevuto dal 14° Dalai Lama, che allora aveva 12 anni. Nel 1947 il Tibet era ancora indipendente, solo nel 1950, quando il Dalai Lama si rifugiò nel nord dell’India, i cinesi si impadronirono del paese. La regione di Bayan-Kara-Ula, situata in un territorio impervio, lungo il confine cino-tibetano, non risenti molto dell’invasione. Il luogo sembrava incutere timore persino ai tibetani, tant’è vero che, una volta arrivati in alta montagna, le guide di Robin-Evans non volevano proseguire. Avevano paura. Un atteggiamento che spiega perché la regione di Bayan-Kara-Ula fosse stata scarsamente esplorata fino al 1947, eccezion fatta per la spedizione scientifica del decennio prima. Robin-Evans riuscì comunque a raggiungere la sua meta e a guadagnarsi la confidenza della gente Dzopa.

 Aveva con sé un linguista, che gli insegnò i rudimenti della lingua Dzopa, e Lurgan-La, il capo religioso degli Dzopa, gli raccontò la storia della tribù, il cui pianeta natale si trovava nel sistema di Sirio. Lurgan-La spiegò che due missioni erano state inviate sulla nostra Terra: la prima più di 20.000 anni fa, la seconda nel 1014 prima di Cristo. Durante quest’ultima visita alcune astronavi precipitarono e i sopravvissuti non furono in grado di lasciare la Terra: gli Dzopa sarebbero stati i discendenti diretti di queste genti. È importante stabilire se i “Dropa” (altra tribù in cui si raccontava sulle incisioni) e gli “Dzopa” costituissero una sola tribù, oppure appartenessero a nuclei differenti, una controversia di cui Robin-Evans sembra fosse al corrente. Sebbene il termine ‘Dropa” rappresentasse la corretta sillabazione, “Dzopa”, o piuttosto “Tsopa” era più vicino alla pronuncia esatta della parola. Nel 1963 il Dr. Tsum Um Nui decise di pubblicare la sua scoperta, nonostante il divieto dell’Accademia. La pubblicazione apparve con un titolo prolisso ma destinato a sollevare curiosità ed interesse: “I manoscritti incisi riguardanti le navi spaziali arrivate sulla Terra 12.000 anni fa”. In occidente non venne preso seriamente e, in poco tempo, l’intera vicenda sembrò svanire nell’oblio.Questo silenzio durò fino al 1967, quando il filologo russo Dr. Viatcheslav Zaitsev pubblicò un estratto della storia contenuta nei dischi sulla rivista Sputnik. Presumibilmente, l’intera “storia” viene conservata all’Accademia di Pechino e negli archivi storici di Taipei, R.O.C.. La traduzione dei dischi contiene un messaggio che può sembrare assurdo per alcuni, e bizzarro ad altri. La storia riporta la registrazione di una navetta spaziale con abitanti di un altro pianeta, costretti ad un’improvvisa fermata sulle montagne di Bayan Kara-Ula. Le scritture dei dischi spiegano come le intenzioni pacifiche dei “visitatori” furono fraintese e quanti di essi furono catturati e uccisi dai membri della tribù di Kham, che viveva nelle caverne limitrofe. Secondo il Prof. Tsum Um Nui, una delle linee incise dice: “I Dropas vengono dalle nuvole con il loro velivolo. I nostri uomini, donne e bambini si nascosero nelle caverne dieci volte prima dell’alba. Quando alla fine essi (i Kham) compresero il linguaggio mimico dei Dropas, si resero conto che i nuovi venuti avevani intenzioni pacifiche”. In un altro disco si esprime rammarico da parte della tribù dei Kham che la navetta aliena sia precipitata su quelle montagne remote e inaccessibili e che non ci sia possibilità di costruirne una nuova, in modo che i Dropas possano ritornare al loro pianeta.

Negli anni successivi alla scoperta degli scheletri e dei dischi, archeologi ed antropologi hanno appreso molte informazioni riguardo l’area isolata di Bayan Kara-Ula. E questi studi sembrano convalidare la sorprendente storia registrata sui dischi. Le leggende ancora vive presso le tribù del luogo, parlano di persone piccole, con visi gialli, venuti dal cielo, tanto tempo fa. Queste persone avrebbero teste grosse e prominenti e un corpo esile, ed il loro aspetto era così sgradevole e ripugnante che furono cacciati dalle tribù locali. Curiosamente, la descrizione degli alieni, concorda con il ritrovamento degli scheletri fatto dal Prof. Chi Pu Tei. Sia i dischi, sia i graffiti nelle caverne e gli scheletri sono stati datati intorno al 10.000 a.C.! Al tempo della scoperta, alcune delle caverne erano ancora abitate da due tribù conosciute come Khams e Dropas, i cui membri, peraltro, avevano un’apparenza quantomeno singolare. Semplicemente le due tribù non corrispondevano ad alcuna categoria razziale stabilita dagli antropologi. Entrambi avevano una statura simile ai pigmei; la loro statura andava dal metro e 15 al metro e 40 cm., ma la statura media era di 1,25 m. La loro pelle tendeva al giallo e le loro teste erano sproporzionatamente grandi e con pochi capelli sparsi; i loro occhi erano grandi, ma non di tipo orientale, di colore blu chiaro. La struttura del viso era ben formata, simile alla razza Caucasica, e i loro corpi erano estremamente sottili e delicati. Il peso degli adulti oscillava tra i 17 e i 24 Kg.Nel 1955 giunse uno starordinario report dalla Cina: nella provincia di Sichuan, al limite orientale delle montagne di Baian Kara-Ula, furono scoperte, appartenenti ad una tribù locale, 120 persone etnologicamente non classificabili. L’aspetto più importante di questa nuova tribù era la statura dei suoi membri: non più alti di 1,2 metri. L’adulto più piccolo misurava solo 63 centimetri! Nel 1974 l’ingegnere austriaco Ernst Wegerer si imbatté in due dischi nel Museo Banpo di Xian e li fotografò. Il divulgatore di paleoastronautica Erich von Daniken seppe dei dischi e delle foto di Wegerer e ne scrisse su uno dei suoi libri, senza ottenere molto credito. Fu Hartwig Hausdorf a cambiare la situazione. Nel marzo 1994, assieme a Peter Krassa, amico di von Daniken, parti per la Cina. Più tardi Hausdorf dichiarò: “Nello Xian visitammo il Museo Banpo, cercando i dischi che Wegerer aveva fotografato venti anni prima. Ma il nostro ottimismo non venne ripagato. Non riuscivamo a trovare in nessun posto alcuna traccia dei dischi. Wegerer si era forse inventato l’intera storia? Non ci sembrava possibile. Chiedemmo alle nostre guide e al professor Wang Zhijun, direttore del museo. All’inizio negarono l’esistenza dei dischi! Dopo avergli esibito le foto dei dischi per un’ora, Thijun disse che uno dei suoi predecessori aveva dato a Wegerer il permesso di fotografarli, che i dischi esistevano, o come minimo erano esistiti.

Poco dopo aver concesso a Wegerer di fotografarli, il direttore era stato costretto a dimettersi e di lui non si seppe più nulla. Krassa, compatriota di Wegerer, aveva tutte e quattro le fotografie. Il direttore Zhijun ci mostrò – dopo aver capito che non ce ne saremmo andati senza ottenere quello che volevamo – un libro di archeologia in cui erano riprodotte le foto dei dischi. Più tardi ci portò in un edificio vicino, dove gli artefatti del museo venivano puliti e catalogati. Su una sedia stava una copia ingrandita di undisco di pietra. Alluse che pochi anni prima arrivarono indicazioni ‘dall’alto’, dai suoi superiori, che tutte le tracce dei dischi dovevano essere fatte sparire e che si doveva dire che tutto quell’argomento era una grossa montatura.”
Hartwing Hausdorf si è mosso per poter ricevere il permesso di entrare nella zona delle montagne di Bayan-Kara-Ula per cercare la popolazione Dzopa, se ancora esiste. Dato che l’esistenza della tribù è accertata fino al 1947, è probabile che vi siano dei discendenti viventi ancora oggi, a meno che l’ordine del 1965 di “far sparire tutte le tracce dei dischi di pietra” abbia occultato ogni prova. Hausdorf, scorrendo l’ultima lista del 1982 delle minoranze nazionali riconosciute in Cina, ha riscontrato che i Dzopa non sono riconosciuti come minoranza nella loro provincia, Qinghai. Che forse non esistano più? La lista specifica che 880.000 persone non sono riconosciute come minoranza etnica. Si tratta di 25 tribù. Potrebbero essere registrate sotto nome differente, stando alla trascrizione Hanyu-Pinyin, che traduce certi nomi in modo completamente diverso rispetto al passato.
Altro mistero con cui Hausdorf si è trovato alle prese è il nome del archeologo Tsum Um Nui, che non era cinese e sulla cui stessa esistenza sono sorti dei dubbi. Ma un amico asiatico di Hausdorf gli disse che il nome Tsum Um Nei era un misto di cinese e giapponese. La pronuncia giapponese era stata scritta in cinese, così come in tedesco il nome “Schmidt” può essere detto “Smith” in America. “Ovviamente il tipo era giapponese”, realizzò Hausdorf, il che spiega come il professore sia potuto rientrare in Giappone raggiunta la pensione.
I dischi di Bayan-Kara-Ula sembrano presentare analogie con altri reperti antichissimi dalla forma discoidale. Si è parlato del disco del professor Lolladoff ritrovato in Nepal e risalente, presumibilmente, a 4000 anni fa. Esso mostra delle anomalie di rilievo: oltre ad avere la capacità di perdere peso e riguadagnarlo, senza alcuna spiegazione scientificamente valida, percosso, genera un acuto suono vibrante. Inoltre sulla sua superficie vi sono delle figure in basso-rilievo su cui si nota un umanoide macrocefalo.
Un’altra analogia potrebbe esserci con le scoperte di Festo, nell’isola di Creta (Grecia). Nel 1908, nel corso di uno scavo in questa località, una spedizione archeologica italiana scoprì un disco d’argilla di medie dimensioni, risalente al II millennio a.C., sulle cui facce sono presenti numerosi simboli. La decifrazione della sua enigmatica scrittura ideografica ha interessato, fino ai giorni nostri, molti studiosi senza giungere però ad alcuna conclusione logica e definitiva. È stato anche ipotizzato che i simboli, come quelli di Bayan-Kara-Ula, narrerebbe dell’arrivo sul nostro pianeta di una popolazione extraterrestre, in questo caso proveniente dalle Pleiadi. Questa teoria verrebbe supportata dalla presenza, sul disco, di un ideogramma, ripetuto per ben 17 volte, dall’aspetto di scudo circolare con sette protuberanze, raffiguranti le sette stelle delle Pleiadi, e da un altro simbolo che, presente una volta sola, ricorda un disco volante. Questo è quello che “sappiamo” ,ma dei dischi non c’è più nessuna traccia,quindi non è possibile nè analizzare i manufatti,nè tentare nuove traduzioni dei glifi ,magari meno fantasiose ma più esaustive.

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E’ morta

Una delle cose che più mi indigna è l’ingerenza dello stato nella vita dell’individuo.Il perno sul quale ruota tutto l’essere e il vivere liberale (essenza che viene sbandierata ad ogni passo del governo attuale) è ,senza ombra di dubbio,la famosa affermazione secondo la quale”la libertà dell’individuo finisce dove comincia quella dell’altro”.Altra limitazione non deve e non può esserci.La libertà non è soggettiva,non si può piegare ai propri voleri;non si può stracciare una sentenza definitiva,passata naturalmente per i tre gradi di giudizio,che afferma la liceità di una decisione presa da una persona che ha stabilito che ,in  determinate condizioni,non vuole nessun accanimento terapeutico nè una vita meramente vegetativa.Chi è autorizzato ad ovviare a questa semplice volontà?Forse il governo,il capo dello stato,il Papa?…Nessuno.Nessuno deve entrare in decisioni personali ,che riguardano l’individuo stesso.Ed alla domanda “Ma lei voleva davvero questo”è già stata data una risposta.
Adesso che la persona in questione è morta,tutti si renderanno conto dell’inutilità di tutto questo baccano volgare e untuoso che è solo servito ai politici di turno a mostrarsi afflitti ed indignati tra una cena e l’altra,per pietire un intervista o una comparsata.Ma non vi preoccupate ,anche adesso la compagnia di giro continuerà lo spettacolo,forse anche un bellissimo funerale dove comparire affranti ed addolorati,più affranti ed addolorati del padre ,al quale è morta una figlia per 17 anni.

Libero Arbitrio

Con il termine si indica la capacità di giudicare e prendere decisioni in modo completamente autonomo, liberi da necessità e costrizioni esterne. Per essere libera, una scelta non deve avere dietro di sé alcunché che la determini o che ne guidi il percorso, sia direttamente che indirettamente.
Il termine è centrale nell’etica, e riveste grande importanza per l’intero discorso filosofico. Già la filosofia greca vide scontrarsi sistemi filosofici divergenti sul tema: lo stoicismo predicava l’assoluta necessità del destino, a cui l’uomo non può che assoggettarsi, mentre gli epicurei sostenevano l’assoluta casualità degli avvenimenti e la libertà assoluta delle scelte. La stessa filosofia cristiana ha molto dibattutto sul significato da attribuire al libero arbitrio, in un cosmo dominato dalla presenza di un Dio onnipotente e onnipresente.
In epoca moderna e contemporanea, sistemi politici e filosofici danno sempre più importanza al concetto del libero arbitrio in tutte le sue forme, attribuendo alla stessa libertà un valore a tratti salvifico e consolatorio.

Il nibbio e le colombe

C’era una volta un gruppo di colombe molto veloci e molto furbe….. che avevano piu’ volte rischiato la propria vita sfuggendo al loro acerrimo nemico, il nibbio.       
Ormai vecchio e stanco delle peripezie delle colombe, il nibbio, cambio’ il proprio metodo di caccia, ricorrendo, come spesso capita anche agli uomini, all’inganno e all’ipocrisia.
Radunate le colombe fece loro un discorso: “Non sarebbe meglio, se invece di angosciarVi per la mia caccia, mi eleggeste Vostro Re in modo tale da non temermi piu’…”.
Le povere colombe, accettando il patto scellerato, si consegnarono al nibbio il quale una dopo l’altra le divoro’.
Una delle superstiti allora disse: “Ben ci sta se siamo state duramente punite..”.

FEDRO

Meditate gente,meditate!

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Presidente della Repubblica e Governo

Prerogative Presidente della Repubblica e Governo secondo le Costituzione.

 TITOLO II
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Art. 83.

Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri.

All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato.

L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.

Art. 84.

Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici.

L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica.

L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge.

Art. 85.

Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni.

Trenta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.

Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica.

Art. 86.

Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato.

In caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice la elezione del nuovo Presidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte o manca meno di tre mesi alla loro cessazione.

Art. 87.

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.

Può inviare messaggi alle Camere.

Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.

Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.

Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.

Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.

Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.

Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere.

Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.

Presiede il Consiglio superiore della magistratura.

Può concedere grazia e commutare le pene.

Conferisce le onorificenze della Repubblica.

Art. 88.

Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.

Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura.

Art. 89.

Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.

Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

Art. 90.

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.

In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.

Art. 91.

Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.

 

 

TITOLO III

IL GOVERNO

Sezione I

Il Consiglio dei ministri.

 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
I PRESIDENTI

LA COSTITUZIONE

ATTIVITA’ DEL CAPO DELLO STATO

GLI UFFICI

LE ONORIFICENZE

 

Art. 92.
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.

Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri.

Art. 93.

Il Presidente del Consiglio dei ministri e i ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.


Art. 94.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.

Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.

Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.

Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.

La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.

Art. 95.

Il Presidente del Consiglio dei ministri dirige la politica generale del Governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promovendo e coordinando l’attività dei ministri.

I ministri sono responsabili collegialmente degli atti del Consiglio dei ministri, e individualmente degli atti dei loro dicasteri.

La legge provvede all’ordinamento della Presidenza del Consiglio e determina il numero, le attribuzioni e l’organizzazione dei ministeri.

Art. 96.

Il Presidente del Consiglio dei ministri ed i ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale.

Tutto questo indipendentemente dal nome e cognome sia del presidente della repubblica che del consiglio e soprattutto indipendentemente anche dal gradimento di questi!