Archivi giornalieri: aprile 27, 2010

Parco eolico di Scansano: il TAR approva l’attività

Il Tar della Toscana respinge i ricorsi presentati contro i 10 aereogeneratori

Parco eolico di Scansano: il TAR approva l'attività

26/04/2010

Il parco eolico di Scansano è in regola. Potrà proseguire la propria attività. Così una sentenza del Tar della Toscana respinge i ricorsi presentati da Iacopo Biondi Santi con la sua azienda agraria Montepò srl e da Italia Nostra contro l’autorizzazione rilasciata dalla Regione nel febbraio 2009 e stabilisce quindi che i dieci aerogeneratori del parco eolico di Poggi Alti nel Comune di Scansano, attualmente il più grande della Toscana con i suoi 20 megawatt di potenza installata, possono continuare a produrre energia sfruttando la forza del vento.

I giudici amministrativi hanno infatti ritenuto in parte inammissibile e in parte hanno rigettato i ricorsi presentati contro la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, la Parco eolico Poggi Alti srl

Il Tribunale amministrativo ha in fatti ritenuto sufficiente l’effettuazione della procedura di verifica ambientale (screening) non ritenendo necessaria la Valutazione di impatto ambientale: lo stesso giudizio già espresso dal Consiglio di Stato. Anche il secondo motivo di ricorso (la presunta mancata considerazione del Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Grosseto) è stato ritenuto infondato, in quanto la zona è da considerarsi di non rilevante pregio ambientale. Stessa infondatezza per la lamentata esclusione dal procedimento amministrativo, cioè per il terzo motivo di ricorso.

I giudici hanno rilevato che lo screening non prevede comunicazioni di avvio del procedimento e che comunque i ricorrenti erano stati messi in grado di conoscere l’esistenza del nuovo iter. Ugualmente infondato anche il quarto motivo di ricorso, cioè il fatto che la Regione ha riconfermato il monitoraggio ex post dell’avifauna, sul quale il Consiglio di Stato aveva rilevato la mancanza d i un’adeguata motivazione.

Le prescrizioni in merito (un monitoraggio di tre anni con possibilità di fermare le pale qualora la mortalità degli uccelli e dei chirotteri superi le soglie di legge) dettate dalla Regione sono state infatti ritenute sufficientemente motivate e valide, anche perchè confortate dai dati acquisiti prima dell’inizio dei lavori di realizzazione dell’impianto. E proprio questo, che è il punto centrale della sentenza, conferma il corretto operato degli uffici regionali anche rispetto alla scelta del monitoraggio dell’avifauna successivo all’entrata in funzione del parco, anche se questa scelta in un primo tempo non era accompagnata da un’adeguata motivazione.

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Sei gradi possono cambiare il mondo

Leggete cosa comporterebbe (comporterà?) l’aumento di pochi gradi sul pianeta.Sentiamo dire”aumenterà la temperatura di 1-2 gradi sulla Terra”… istintivamente viene da pensare: e chi se ne frega?Purtroppo non è così.

 

1 grado. Niente più grano sul mercato mondiale.
2 gradi. Distruzione delle barriere coralline.
3 gradi. Continue tempeste di sabbia su Parigi.
4 gradi. New York sommersa dall’acqua
5 gradi. Lotta fra i superstiti dei disastri climatici.
6 gradi. Ritorno al periodo cretaceo

 

6 gradi possono cambiare il mondo. National Geographic Channel presenta una videomappa dei diversi scenari possibili nei prossimi cento anni – per ogni grado di aumento della temperatura globale.

Se le emissioni inquinanti dovessero continuare al ritmo di oggi, i ghiacciai dell’Himalaya scomparirebbero entro 50 anni, l’estesa ghiacciata della Groenlandia lentamente si scioglierebbe e, alla fine del secolo, l’Amazzonia, che ospita metà della biodiversità del pianeta, diventerebbe un’arida savana.

Il documentario del National Geographic Channel, in onda su Sky da domenica 3 febbraio 2008, si ispira al libro intitolato Six Degrees del britannico Mark Lynas, giornalista ed ambientalista, ed è stato presentato all’Auditorium di Roma, al Festival della Scienza.

+ 1 grado
• L’Artico potrebbe essere privo di ghiaccio per metà dell’anno, determinando l’apertura alle navi del leggendario passaggio a Nord Ovest
• L’innalzamento dell’acqua potrebbe sommergere migliaia di case nel Bengala.
• Gli uragani inizierebbero a colpire il Sud Atlantico
• Prolungati periodi di siccità negli Stati Uniti occidentali potrebbero causare riduzioni nel mercato mondiale di grano e carne
• Potrebbe verificarsi cambiamenti nell’agricoltura in Gran Bretagna, dove iniziano ad essere coltivate colture prima inesistenti. Attualmente il Regno Unito ha più di 400 vigneti con un tipo di uva che cresceva solitamente in Francia.

+ 2 gradi
• Si accelererebbe lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia
• A causa della riduzione del ghiaccio nei mari gli orsi polari diventerebbero una specie a rischio
• La foresta inizierebbe a crescere nella tundra canadese
• L’arcipelago di Tuvalu, nell’Oceano Pacifico, verrebbe completamente sommerso
• E’ possibile che la maggior parte della barriera corallina dei tropici scompaia

+ 3 gradi
• Molti scienziati ritengono che l’aumento di tre gradi rappresenti il punto di svolta che cambierebbe in maniera radicale la vita sul nostro pianeta
• La foresta pluviale dell’Amazzonia potrebbe subire numerosi cicli di siccità e incendi. Centinaia di milioni di tonnellate di anidride carbonica verrebbero rilasciate nell’ambiente, causando un ulteriore incremento di un grado della temperatura.
• La neve su quasi tutte le vette Alpi scomparirebbe.
• In Europa Centrale si avrebbero temperature che attualmente si registrano in Medio Oriente e in Nord Africa
• Potrebbero verificarsi uragani di una nuova categoria, la sesta.

+ 4 gradi
• Il livello degli oceani continuerebbe a salire, sommergendo le popolazioni che vivono lungo i delta dei fiumi. Paesi come il Bangladesh e l’Egitto sarebbero devastati e città come Venezia potrebbe scomparire sotto l’acqua.
• Lo scioglimento delle nevi dell’Himalaya, che forniscono l’acqua al fiume Gange, scatenerebbe inondazioni mai viste. Successivamente, una volta completamente sciolto il ghiacciaio himalayano, la siccità e le carestie potrebbero diffondersi su tutta la regione.
• Secondo alcuni studi, nel 2035 non ci sarebbero più i ghiacciai dell’Himalaya e più di un miliardo di persone perderebbe la sua fonte di acqua dolce
• Il Nord del Canada diventerebbe una delle zone più fertili del pianeta.
• Il livello dei mari potrebbe crescere di oltre un metro con conseguenze catastrofiche per le più grandi città costiere.

+ 5 gradi
• Al posto delle fasce temperate dei due emisferi si creerebbero due enormi zone inabitabili
• Le falde acquifere che riforniscono città come Los Angeles, Il Cairo, Lima o Bombay si prosciugherebbero.
• A causa di tutti questi effetti climatici sarebbero diverso milioni i rifugiati costretti a lasciare le aree dove abitano, rese oramai inospitali, scatenando possibili conflitti per il controllo delle scarse risorse presenti sulla Terra

+ 6 gradi
• Il pianeta ritornerebbe al periodo del Cretaceo (144-65 milioni di anni fa), quando le temperature erano molto più alte di adesso
• Privi di sostanze nutritive, gli oceani potrebbero apparire completamente blu
• I disastri naturali sarebbero all’ordine del giorno e alcune delle più grandi città sarebbero abbandonate o sommerse dall’acqua.

N.B. E’ impossibile prevedere il futuro. Comunque, ricerche scientifiche e complessi modelli climatici permettono di descrivere quello che potrebbe accadere se continuasse l’attuale stato di emissioni di gas serra.

Stefano Carnazzi
Fonte: National Geographic Channel Italia

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