Archivi giornalieri: novembre 1, 2006

GIUSEPPE ARCIMBOLDO (1527-1593)

 

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Motti

  • Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo EVELYN BEATRICE HALL
  • Ai vivi si devono dei riguardi, ai morti si deve soltanto la verità.
  • Alla corte, figliolo, l’arte più necessaria / Non è di parlar bene, ma di saper tacere.
  • Alla fine di quasi tutti i capitoli di metafisica dobbiamo mettere le sue iniziali dei giudici romani quando non erano capaci di sbrogliare una causa. N.L., non liquet, non è chiaro.
  • Ama la verità, ma perdona l’errore.
  • Amici miei, o gli astri sono grandi geometri, o sono stati disposti da un eterno geometra.
  • Bisogna aver rinunciato al buon senso per non convenire che non conosciamo nulla se non attraverso l’esperienza.
  • Bisogna essere dei grandi ignoranti per rispondere a tutto quello che ci viene chiesto.
  • C’è chi in seconda fila brilla e in prima s’eclissa.
  • Chi ci ha dato il sentimento del giusto e dell’ingiusto? Dio, che ci ha dato un cervello e un cuore.
  • Che cos’è la politica se non l’arte di mentire a proposito? Chi dice il segreto degli altri è un traditore; chi dice il proprio è uno sciocco.
  • Chi sei? Da dove vieni? Che fai? Che diverrai? Sono domande che si devono porre a tutte le creature dell’universo, a cui però nessuna risponde.
  • Coloro che riescono a farti credere delle assurdità, possono farti commettere delle atrocità.
  • Di tutte le religioni, quella Cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, sebbene fino ad ora i cristiani siano stati i più intolleranti tra gli uomini.
  • Di tutte le scienze la più assurda, la più capace di soffocare il genio, è la geometria. Questa scienza ridicola ha per oggetto superfici, linee, punti che non esistono in natura. La geometria è solo uno scherzo di cattivo gusto.
  • Dichiariamolo apertamente noi che non siamo preti e che non li temiamo: la culla della Chiesa nascente è circondata solo da imposture. È una sequela ininterrotta di libri assurdi sotto nomi supposti.
  • Dio ci ha dato la vita, tocca a noi darci la bella vita.
  • Dio è un commediante che recita per un pubblico troppo spaventato per ridere.
  • È una delle superstizioni dello spirito umano aver immaginato che la verginità potesse essere una virtù.
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