Archivio mensile:settembre 2009

21 settembre – Appello Globale di Risveglio per il clima

Ricevuto da avaaz:

Cari amici,

i risultati sono di fronte a noi– più di 100,000 membri Avaaz hanno preso parte alla votazione mondiale per decidere se era opportuno uscire per strada tutti a organizzare un massiccio appello globale al risveglio sul cambiamento del clima il 21 settembre. Più del 96% di noi ha votato SI! – e le donazioni hanno finanziato la costruzione del nuovo nostro strumento organizzativo per l’evento.

Adesso mettiamoci al lavoro. In basso trovi informazioni su cosa accadrà quel giorno, ma il primo passo è di valutare l’opportunità di organizzare tu stesso un evento d’appello di risveglio sul clima nella tua zona il 21 settembre. Si tratta di eventi veloci, politicamente efficacissimi e molto divertenti. Il nostro traguardo è organizzare migliaia di eventi di risveglio (o “flashmobs”) nei luoghi pubblici in tutto il mondo — mostrando ai nostri leader pigri, un’imponente richiesta pubblica per la firma, quest’anno, di un accordo giusto e vincolante per fermare la catastrofe del clima e aprire la strada a una nuova economia verde.

Il progetto base è così facile che ognuno può registrare un evento, e la nuova tecnologia di Avaaz aiuterà le persone a trovarne uno vicino a loro. Invieremo semplici istruzioni riguardo a come organizzare questi eventi con successo: le persone si riuniranno in gruppi all’orario concordato il 21 settembre per pochi minuti, e insieme faranno una telefonata ai loro leader eletti per costringerli all’azione su clima. Foto, video e telefonate di questi eventi in tutto il mondo saranno poi compilati in un pacchetto poderoso e consegnati ai leader del mondo e ai media durante l’incontro sul clima delle Nazioni Unite il giorno dopo!

Clicca qui sotto per registrare adesso un evento di risveglio sul clima nella tua zona, o continua a leggere per saperne di più:

http://www.avaaz.org/it/sept21_hosts

Gli eventi di risveglio sul clima sono basati sull’idea dei “flashmobs” –- dimostrazioni divertenti e pacifiche nelle quali i partecipanti si riuniscono improvvisamente in luoghi pubblici e, mescolandosi alla folla, compiono un’azione inusuale simultaneamente per pochi minuti, e dopo si disperdono rapidamente. Essi saranno per lo più auto-organizzati, in modo da essere semplici per chiunque.

Nella mattinata del 21 settembre, tutti i partecipanti si doteranno di una sveglia o un promemoria, e si riuniranno insieme pochi minuti prima dell’ora X, nei luoghi scelti dagli organizzatori della nostra zona. Quando le sveglie si attiveranno, alzeremo i nostri cellulari e ci riconosceremo, e poi il gruppo chiamerà i nostri leader per spingerli ad andare a Copenaghen e a firmare, quest’anno, un trattato sul clima giusto, ambizioso e vincolante. Faremo più rumore possibile, mentre si registrano video e foto per la presentazione delle Nazioni Unite – dopo torneremo a lavorare, a scuola o a casa a mettere online i risultati!

Il tuo ruolo è semplice: hai solo bisogno di scegliere il posto (un luogo pubblico conosciuto vicino a te) e registrare un evento per il 21 settembre usando il nostro strumento online, incoraggiare amici a partecipare, e leggere interamente e in anticipo un breve kit in modo che tu abbia tutte le informazioni di cui hai bisogno. Diventa creativo o mantienilo semplice –è un modo divertente per contribuire al movimento per il clima, e un grande modo per incontrare gli altri membri di Avaaz.

Migliaia di eventi simultanei ci daranno una fantastica chance per attirare l’attenzione dei media del mondo e dei leader ovunque. I nostri partner nella campagna TckTckTck lavoreranno al nostro fianco – gruppi di cittadini e membri di Organizzazioni Non Governative ovunque, staranno aiutando a organizzare eventi di risveglio nello stesso giorno, partendo da proiezioni di film e passando per la danza, fino addirittura alla fotografia aerea. Ma al centro di tutto questo ci sono questi eventi di risveglio popolari che noi, come cittadini, abbiamo bisogno che accadano…Così se pensi di poterti impegnare a organizzare uno di questi eventi il 21 settembre, e conosci un buon posto vicino a te, registra un evento nella tua zona a questo link adesso:

http://www.avaaz.org/it/sept21_hosts

La crisi climatica è una sfida imponente. Insieme possiamo vincere, ma il tempo è poco– non possiamo fare affidamento alle vecchie tattiche per generare nuovi risultati.Diventiamo creativi!

Ci vediamo il 21 settembre

Ben, Iain, Taren, Paul, Graziela, Ricken, Paula, Luis, Alice J, Pascal, Benjamin, Alice W, Brett, Milena, Raluca, Julius, Margaret, Veronique, Chris – e l’intero team di Avaaz.org

PS: Se non puoi impegnarti ad ospitare un evento, non ti preoccupare— tieni d’occhio i nostri prossimi messaggi di risveglio, ti daremo l’opportunità di iscriverti a uno degli eventi o di agire da casa.

Questi eventi di risveglio sul clima sono un esperimento dei cosiddetti “flash mob”. Puoi saperne di più sui flash mob qui http://it.wikipedia.org/wiki/Flash_mob

L’orario previsto per gli eventi di risveglio sarà le 12.18 del 21 settembre, che richiamano il 18° giorno del 12° mese (il giorno finale della conferenza sul clima delle Nazioni Unite a Copenhagen, che è vitale, il termine ultimo per un nuovo trattato sul clima)—ora di pranzo—ma puoi fissare un altro orario per il tuo evento il 21 settembre se funziona meglio per te. Migliaia di eventi flash mob simultanei per il risveglio sul clima aiuteranno a focalizzare l’attenzione globale sulla crisi climatica. Sii il primo a registrare un evento nella tua zona adesso! http://www.avaaz.org/it/sept21_hosts

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La nave con rifiuti radioattivi affondata a Cetrano

Alla luce della notizia riportata oggi dai giornali e dalle televisioni relativa alla fondatezza, con immagini e prove documentali,delle informazioni dei pentiti sull’affondamento di numerose navi cariche di rifiuti altamente pericolosi,si rafforza il mio rifiuto alla costruzione di centrali nucleari in Italia.Se verrà confermata la presenza di bidoni contenenti scorie radiottive sulle carrette del mare fatte inabissare con cariche esplosive dalle mafie vi lascio immaginare la gestione futura di tutti i rifiuti nucleari a chi finirà in mano.E provate a chiedervi se camorra e mafia sono favorevoli o contrarie al ritorno al nucleare.
Comunque attenderemo gli sviluppi futuri,restiamo svegli,e cerchiamo di mobilitarci.Se c’è una cosa che ci riguarda direttamente… è questa!

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I segreti dei gemelli

 

Uno dei misteri della scienza è quanto influiscono l’ereditarietà ,l’ambiente e/o fattori inspiegabili nelle vite parallele dei gemelli.Una ghiotta occasione per un’ analisi comparativa si è verificata per lo psicologo Thomas Bouchard, quando due gemelli identici, che erano stati separati da un’adozione a tre settimane d’età, improvvisamente si sono riscoperti reciprocamente in Ohio a 39 anni.Entro due settimane dopo la lettura su di loro nella stampa, il Dr. Bouchard ha voluto i gemelli nel suo laboratorio Minneapolis per i test che sognava da una vita. Fin dall’inizio della sua inchiesta lo psicologo ha affermato “Penso che ci saranno talmente tanti tipi di differenze che saranno sorpresi anche i Gemelli stessi.” Invece sono state immediatamente evidenti le peculiari similitudini tanto che  Bouchard è rimasto letteralmente “basito”.Curiosamente, entrambi era stati battezzati James dai genitori adottivi, i Lewis di Lima Jess e gli Springer di Piqua, distanti cica 40 miglia. Come studenti, entrambi eccellevano nelle scienze matematiche e in manualità — ma odiavano l’ortografia. Entrambi hanno simili occupazioni da adulti: Lewis è una guardia di sicurezza in un’acciaieria e Springer era un vice sceriffo (anche se ora  è un impiegato in una società ). Entrambi hanno sposato donne che si chiamano Linda, hanno divorziato e si sono risposati tutti e due con una donna di nome Betty. Entrambi hanno figli: James Alan Lewis e James Allan Springer.I due uomini condividevano anche un altro fatto:entrambi convivevano con una sensazione inspiegabile di vuoto e “mancanza”.I gemelli si sono reincontrati poichè la signora Lewis,quando Jim aveva 16 mesi,si era recata nella contea di Miami per richiedere un documento relativo all’adozione e le era stato detto ,in via confidenziale,che anche l’altro ragazzino era stato chiamato Jim.Per 37 anni la donna aveva rimosso questa informazione,quando le è tornata in mente ha convinto il figlio a sincerarsi se la notizia fosse vera e così è venuta fuori tutta la storia.

 

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La Terra e la Luna viste da Marte.


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MALAWI, STRAGE DI RAGAZZINI NEI CAMPI DI TABACCO

 

Da “La Stampa” del 28-08-2009 di QUIRICO DOMENICO

“I primi ad alzarsi nei villaggi del Malawi sono le bambine. Vanno al fiume ad attingere l’acqua, riempiono catinelle metalliche e secchi di plastica che poi a vicenda si posano sulle testa, chiacchierando e ridendo; in fondo e’ questo il momento piu’ dolce della loro giornata. Il sole che in Africa non sorge ma irrompe, illumina e scalda l’acqua nei recipienti; che oscilla e luccica come argento vivo. Il tintinnare dei catini posati per terra sveglia il villaggio come da noi le campane delle chiese di paese: dalle capanne spuntano adesso i bambini, sono caterve come se i villaggi fossero grandi asili infantili. Filano a bere l’acqua nei secchi e nei catini: chi ha qualcosa, un pezzo di pane, una banana, lo mangia e lo divide con gli altri. Nessuno mangia mai da solo, ognuno deve ricevere una parte, fosse anche una briciola. Si, perche’ il resto della giornata per loro sara’ una lunga estenuante ricerca del cibo. Poi i bambini si raggruppano, i piu’ piccoli hanno non piu’ di cinque anni, gli occhi ancora ingombri di sonno, i piu’ grandi dodici o tredici, al massimo, le facce gia’ modellate da chi sa di dover lottare con la vita. Non si riuniscono per andare a scuola: qui la scuola non c’e’. Arrivano i caporali, facce da estorsori, non hanno nemmeno bisogno di gridare, il loro gregge infantile e’ umile e obbediente. Ai bambini africani si insegna subito a non guardare negli occhi gli adulti, e’ considerato un segno di mancanza di rispetto. I campi di tabacco sono lontani, neanche si vedono dai villaggi. La terra piu’ vicina, sfruttata da tempo, e’ una distesa di polvere e di sabbia, sterile e improduttiva. Il paradosso e’ che hai tutta la terra che vuoi, solo che riesci a coltivarne poca. L’unico strumento e’ la zappa, non ci sono aratri o bestiame. I bambini si arrampicano sui vecchi camion e si parte. I genitori li guardano andar via senza dire nulla, in silenzio. Le parole infanzia giochi studio non ci sono nel vocabolario, la parola gioia e’ un lusso in questo mondo di cenciosi, di umiliati. Anche concetti come affetto, dolore, suonano diversamente per quelli che sono caduti cosi’ profondamente nella miseria che non ne usciranno mai, vi si disfano come se avessero la lebbra. La meta’ dei tredici milioni di abitanti del Malawi vive con meno di un dollaro al giorno. E quel mezzo dollaro spesso lo portano a casa questi bambini che lavorano il tabacco. A fianco delle piste polverose, metafisiche nel nulla della savana, innalzano immagini del cow boy simbolo di una marca americana di sigarette, grandi come statue. Giusto: sono i veri padroni del paese, dei e diavoli insieme. Chissa’ se a Madonna quando e’ venuta qui a scegliere un figlio da salvare hanno raccontato questa storia dei bambini uccisi dalla nicotina senza aver mai fumato una sigaretta, lavorando. In fondo il Malawi e’ solo un piccolo posto sperduto nell’Africa dei poveri. Chissa’ se hanno raccontato alla cantante che una volta qui c’era un dittatore un po’ buffo che si chiamava Hastings Hamuzu Banda, anzi il dottor Banda perche’ era medico e laureato, prima di diventare la sciagura del suo Paese. Vestiva sempre in bombetta e tight come se fosse nella City: non amava che le ragazze mostrassero i seni, lo trovava sconveniente, hanno calcolato che deteneva il 35% del PIL. Ebbene: sono sopravvissuti al dottor Banda, all’Aids, alle carestie, alla siccita’ grazie al tabacco, l’85 per cento delle esportazioni, e’ il loro petrolio, verde, profumato, preziosissimo. E maledetto. I bambini arrivati nella piantagione sciamano nei campi. E’ come entrare in un altro mondo: qui ci sono i trattori, l’acqua, tutto e’ nuovo rigoglioso lucente. Ci sono mille lavori: ripulire i solchi dalle erbacce, raccogliere le foglie piu’ grandi, caricare il raccolto sulle spalle e portarlo sotto grandi capanne dove viene ammucchiato e fatto seccare, pulirlo e selezionarlo con le piccole mani. Dal cielo incandescente scendono una luce e un calore accecanti. Ci sono 80 mila bambini che ogni giorno piegano la schiena in questo inferno lussureggiante e smaltato di verde: dodici ore al giorno fino a quando il buio e la fatica non costringono i padroni a mandare a casa i piccoli schiavi. Dodici ore per due centesimi di dollaro. Se vi indignate tenete in serbo un po’ di rabbia: c’e’ altro. Perche’ questi bambini, ogni giorno, vengono anche avvelenati. Passano dodici ore a maneggiare tabacco senza alcuna protezione, hanno calcolato che respirano, a cinque, dieci anni, l’equivalente ogni giorno di 50 sigarette, 54 milligrammi di nicotina. E’ la malattia verde del tabacco che si impadronisce di loro: emicranie terribili, dolori addominali, i muscoli sembrano sfasciarsi alla fine del giorno, non riescono a respirare, raccontano i responsabili della ONG Plan che ha redatto un infiammato rapporto dal titolo «Lavoro difficile, salario ridicolo, lunghe ore di fatica». Sulle scatole di sigarette non dovrebbero scrivere solo fumare uccide. Dovrebbero aggiungere una foto di un bambino del Malawi con in mano una foglia di tabacco.”

L’ONG Plan, per la difesa dei diritti dei bambini, ha denunciato in una recente relazione l’avvelenamento a causa della nicotina di migliaia di bambini, per la maggior parte di età compresa tra i 5 e i 14 anni, che lavorano nelle piantagioni di tabacco in Malawi. I bambini operai, alcuni di cinque anni, presentano gravi sintomi dovuti a l’ assorbimento tramite la pelle di nicotina (fino a 54 milligrammi al giorno) pari a una media di 50 sigarette a giorno. Il tabacco causa in questi bambini dolori addominali, debolezze muscolari, tosse e difficoltà respiratorie.
La relazione di questa ONG (Plan) intitolata “Lavoro difficile, salario ridicolo, lunghe ore di lavoro” rivela che quasi 80.000 bambini del Malawi anziché andare a scuola devono lavorare e la maggior parte di loro è vittima di abusi fisici, sessuali e psicologici. Alcuni di questi piccoli operai lavorerebbero fino a 12 al giorno per guadagnare meno di 0,2 dollari al giorno.
Il Malawi è il paese dell’ Africa meridionale in cui i bambini lavorano più, con l’ 88,9% dei bimbi di 5-14 anni assunti nel settore dell’ agricoltura.

Submitted by IN DIES on Thu, 27/08/2009

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Intervista a Daniele Luttazzi

(Tratto da Daniele LuttazziBlog )
Qualche settimana fa (16 maggio 2009 ) mi ha telefonato una giornalista del Times, Lucy Bannerman, chiedendomi un’intervista. Dopo una chiacchierata le ho proposto di mandarmi domande scritte. Questo il testo che le ho inviato:

Please explain how you were sued by Berlusconi and why?
Nel marzo 2001 conducevo con successo (7 milioni e mezzo di spettatori) un mio talk-show satirico notturno su Rai2 intitolato “Satyricon”. In una puntata intervistai un giornalista allora sconosciuto, Marco Travaglio, che aveva pubblicato da un mese un libro di cui nessuno parlava. Il libro s’intitolava “L’odore dei soldi “ e riguardava le origini misteriose dell’impero economico di Berlusconi. Parlammo dei fatti emersi nel processo a Marcello Dell’Utri, braccio destro di Berlusconi, fondatore di Forza Italia (il partito di Berlusconi) ed ex-capo di Publitalia (la concessionaria di pubblicità di Berlusconi).

Berlusconi fece causa per diffamazione a me, a Travaglio, alla Rai e al direttore di Rai2 Carlo Freccero che con coraggio aveva mandato in onda l’intervista. Da me Berlusconi voleva 20 miliardi di lire. Quattro anni dopo quell’intervista, Marcello Dell’Utri è stato condannato in primo grado a nove anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. (Dell’Utri non è in carcere, però: è diventato senatore del partito di Berlusconi.) Nel 2005 ho vinto la causa e Berlusconi è stato condannato a pagare 100mila euro di spese legali.

Insieme con Berlusconi, mi fecero causa anche Mediaset (5 miliardi di lire), Fininvest (5 miliardi di lire) e Forza Italia (11 miliardi di lire). Ho vinto tutti i processi. Quell’intervista non diffamava nessuno. Informava in modo corretto.

What kind of effect did the lawsuits have on your career?
Nel giugno 2001, Berlusconi vinse le elezioni politiche diventando capo del governo. Nel 2002, in visita di Stato in Bulgaria, Berlusconi pronunciò il famigerato “editto bulgaro”: disse alla stampa che io e altri due giornalisti (Enzo Biagi, il Walter Cronkite italiano; e Michele Santoro) avevamo fatto un “uso criminoso” della tv di Stato e lui si augurava che questo non si ripetesse. Io, Biagi e Santoro venimmo cancellati dai palinsesti: i dirigenti Rai (nominati dalla maggioranza politica berlusconiana) decisero “autonomamente” di non riconfermare i nostri programmi tv. Giustificarono la cosa come “scelta editoriale”. Da allora io non sono più potuto tornare a fare programmi tv in Rai. Vent’anni di attività artistica azzerati. L’editto bulgaro, che per me è ancora in corso in Rai, impedisce due libertà: la mia di esprimermi e quella del pubblico di ascoltarmi. Questa è censura ed è inaccettabile. Immagina Gordon Brown che fa causa al comico Paul Merton perchè non lo gradisce! Inoltre i lunghi processi ti vessano economicamente e psicologicamente. Infine, continuo a recitare i miei monologhi satirici in teatro, ma siccome non sono più in tv ed essendo Berlusconi un mio avversario, sono sempre meno i teatri che decidono di mettermi in cartellone, nonostante io faccia sempre il tutto esaurito. Il problema è politico. E’ maccartismo.

To what extent did your example discourage other satirists/journalists/commentators from criticising Berlusconi?
Al punto che non esiste più un programma di satira nella tv italiana. In Rai, ma anche a Mediaset, a La7 e su Sky vanno in onda programmi comici dove al massimo si prende in giro Berlusconi per cose superflue (il suo lifting, la sua altezza) ma non per quelle gravi (la depenalizzazione del falso in bilancio, il conflitto di interessi enorme, la legge Alfano grazie alla quale non può essere processato). Tre anni fa, Sky Italia chiese di incontrarmi. Proposi un Tg satirico. Mi chiesero come avrei reagito se avessero tagliato al montaggio qualche battuta. Gli risposi che il contratto glielo avrebbe impedito. Sono spariti. Quanto a La7, il mio nuovo programma tv “Decameron” (2007) è stato interrotto alla quinta puntata, dopo che avevo registrato il monologo della sesta puntata, una satira sull’enciclica di Ratzinger.

La satira, dai tempi di Aristofane, dà fastidio perché esprime un giudizio sui fatti, addossando responsabilità. I miei monologhi colpiscono Berlusconi ma anche la religione organizzata e l’opposizione inesistente del PD, inclusi gli scandali in cui sono coinvolti dirigenti di sinistra (il caso Unipol). Ecco perché anche l’opposizione qua si disinteressa alla libertà della satira in tv, che è libertà della democrazia. Neppure Rai3, i cui dirigenti sono di sinistra, mi ha mai chiesto di tornare in tv, in questi anni. Il potere, in Italia, è suddiviso fra clan di destra e di sinistra. Scandali recenti hanno mostrato come questi clan si mettono spesso d’accordo sulla gestione della cosa pubblica, a livello locale e a livello nazionale. Lo stesso tipo di accordo precede le nomine dei dirigenti Rai. Il risultato è che la democrazia sostanziale è corrotta.

Michele Santoro, giornalista di sinistra, è tornato in Rai grazie a un giudice che lo ha reintegrato nel suo posto di lavoro (Santoro era dipendente Rai quando venne cancellato, io no), ma nel suo programma deve sempre ospitare qualche esponente di destra. Si dà per scontato cioè che Santoro debba essere controllato e contraddetto nella sua attività giornalistica perché sgradito a Berlusconi. Non è umiliante? Per contro, un giornalista berlusconiano, Clemente J. Mimun, quando diventò direttore del Tg1 Rai si segnalò per gravi frodi giornalistiche, tutte favorevoli a Berlusconi: fra l’altro, tolse il sonoro a Berlusconi che dava del kapò all’europarlamentare Shultz, non diede la notizia di Berlusconi che aveva definito l’assassinio di D’Antona “un regolamento di conti a sinistra”, e nel 2004 aggiunse al montaggio un pubblico di delegati ONU plaudente a Berlusconi che in realtà parlava all’ONU in una sala semivuota. Il pubblico di delegati applaudiva Kofi Annan. Era un altro filmato! Un falso clamoroso! Questo nel Tg principale della tv italiana. Mimun veniva da Mediaset e lì è tornato. La Rai attuale è piena di dirigenti che vengono da Mediaset, vere quinte colonne. Un anno fa, le intercettazioni telefoniche hanno mostrato come questi dirigenti si fossero accordati con quelli di Mediaset per una programmazione che favorisse Berlusconi in occasione dei funerali di Woytila e delle concomitanti elezioni. Il governo Berlusconi nel frattempo ha proposto una legge che proibisce la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche! Se questa legge fosse stata fatta dieci anni fa, nessuno conoscerebbe gli scandali politici, economici e sportivi più gravi della storia italiana recente.

What parallels do you see between press control in the 1920s/1940s and control of the media in the Berlusconi era?
Nel ventennio fascista l’unica agenzia di stampa era quella del regime, l’Agenzia Stefani. I giornali si attenevano a quello che scriveva l’Agenzia Stefani. I giornali liberi venivano chiusi e gli oppositori al regime perdevano il posto di lavoro, venivano mandati al confino, venivano uccisi. Oggi non uccidono gli oppositori, ma ti mandano al “confino mediatico”: ti tolgono gli spazi di espressione che avevi e che ti eri conquistato col tuo lavoro. Questa è la minaccia sempre presente.

L’altra minaccia è legata all’enorme conflitto di interessi di Berlusconi. Ha aziende tv e imprese di assicurazione e di distribuzione pubblicitaria e cinematografica. Questo inquina la libertà del mercato. Un’inchiesta recente ha dimostrato che, da quando è al governo Berlusconi, molte aziende hanno tolto pubblicità dalle reti Rai per spostarle su quelle Mediaset di Berlusconi. Berlusconi inoltre controlla la politica economica e i servizi segreti. La sua influenza si estende su OGNI settore della vita italiana. E’ un potere di ricatto enorme. Uno dei pochi giornali di opposizione vera, il manifesto, sempre documentatissimo e corretto, stenta a sopravvivere perché le aziende italiane non comprano spazi pubblicitari. Ecco un altro tipo di strozzatura. Non stupisce allora che i passi della quasi totalità della stampa e della tv italiana siano felpati. Il caso recente di Veronica Lario e Noemi ha dimostrato una volta per tutte l’esistenza di una sorta di Agenzia Stefani contemporanea, prontissima a ubbidire alle esigenze del Capo e a massacrare la vittima di turno (sua moglie, in questo caso). Fra giornalisti e testate, la lista dell’inquinamento berlusconiano è lunga.

Let’s focus on the case of Noemi Letizia. How has Berlusconi used his ownership and influence of the national press to protect himself from any political damage?
In 24 ore la risposta berlusconiana è stata massiccia e su tutti i fronti possibili. E’ andato a Rai1 nel programma notturno “Porta a porta” di Bruno Vespa, dove ha raccontato la sua versione senza il minimo contraddittorio, accusando la moglie, e approfittando dell’occasione per fare un spot pubblicitario sulle iniziative del governo in materia di aiuto ai terremotati dell’Aquila. Nessun giornalista presente (neppure il direttore del Corriere della Sera!) ha ricordato che dei 12 miliardi di aiuti promessi da Berlusconi, il governo ne ha stanziati in realtà solo 4. E nell’arco di 24 ANNI! Una beffa crudele di cui nessuno ha chiesto spiegazioni a Berlusconi lì presente. Ci fossi stato io fra gli ospiti, questa sarebbe stata la domanda, decreto legge del 28 aprile alla mano. Il danno politico sarebbe stato enorme ed è stato evitato.

In questi 15 anni berlusconiani, pochi in Italia (giornalisti, autori satirici) gli hanno chiesto conto delle centinaia di promesse false e mai mantenute. Chi lo farebbe non ha accesso. Chi decide sull’accesso? Dirigenti tv di nomina politica. Di chi è la maggioranza politica che fa il bello e il cattivo tempo praticamente indisturbata? Di Berlusconi, un imprenditore che, in base a una legge del 1957, non poteva neppure candidarsi alle elezioni, in quanto titolare di concessioni pubbliche. La legge prevedeva e cercava di impedire il conflitto di interessi. Che adesso c’è ed è enorme. Il danno venne fatto allora, permettendo a Berlusconi di candidarsi. Tutto il resto, Burlesquoni compreso, è solo una conseguenza di quella illegalità iniziale. Perché gli venne permesso di farlo? Non lo so, ma ne vedo gli effetti: un Paese in cui vige un “fascismo lite” che non mi piace per niente, con al governo partiti xenofobi e razzisti.

Un’altra mossa, non meno importante, è stata quella del portavoce di Berlusconi, il senatore Paolo Bonaiuti, che ha subito convocato per una riunione i direttori dei periodici cattolici che avevano criticato Berlusconi. Il voto cattolico è importante per Berlusconi e ai cattolici importano le leggi berlusconiane in difesa della scuola privata cattolica e dei privilegi economici tipo l’esenzione della tassa ICI per gli immobili del clero cattolico in cui si svolgano attività commerciali o la truffa vera e propria dell’8 per mille. Il giorno dopo, grande risalto al fatto che, grazie al divorzio da Veronica Lario, Berlusconi potrà essere riammesso al sacramento della comunione durante la messa!

When news first broke of his divorce and Lario’s allegations regarding “minorenni”, international observers speculated that the story might destroy il Cavaliere. But In fact, he remains as popular as ever. Why?
Perché il suo contro-racconto è stato rapidissimo e pervasivo, mentre sua moglie (la vittima) è stata zittita e insultata come una poco di buono e come cornuta (“Libero”, editoriale del direttore Feltri). La propaganda dell’Agenzia Stefani funziona e Berlusconi ne è un maestro. Sua moglie lo conosce da trent’anni e lo ha definito un uomo malato. Ecco un’altra domanda che avrei fatto a Berlusconi, se fossi stato ospite di “Porta a porta”: di che malattia sta parlando sua moglie, presidente?

What are the implications of the Berlusconi regime on the long-term future of italian democracy?
Il danno è già stato fatto. Siamo un Paese non pienamente libero. Gli italiani hanno disimparato che come cittadini hanno dei diritti e dei doveri. E occorreranno decenni perché gli italiani imparino di nuovo a rispettare le leggi, come era naturale invece negli anni passati anche grazie all’esempio dei grandi politici di allora: De Gasperi, Einaudi, La Malfa, La Pira, Dossetti, Berlinguer, Pertini, Scalfaro.

You won your case in court. What kind of reaction did you get?
I giornali ne hanno parlato senza troppo risalto nelle pagine interne (eppure era una notizia bomba: immagina Paul Merton che vince la causa contro Gordon Brown!), mentre la notizia della querela di Berlusconi contro di me era stata data in prima pagina.

Do you hope to return to tv?
Ovviamente. La tv non è un hobby: è il mio lavoro e c’è un pubblico numeroso che stravede per me (e io per loro). Il maccartismo è immorale e illegale.

Under which circumstance, do you believe satire can return to italian popular culture?
La satira italiana non se n’è mai andata. E’ solo sparita a forza dalla tv. Ma i censori dimenticano una cosa: il tempo è dalla nostra parte (Mick Jagger).

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Ricevuto da Avaaz

Cari amici,

Per il clima, è adesso o mai più. Sono rimasti poco più di 100 giorni per pervenire ad un nuovo trattato globale per allontanare un disastro ambientale (e promuovere un nuova economia ecologica) – ma non ci stiamo avvicinando neanche lontanamente.

Abbiamo una scelta da fare: dovremmo rimuovere tutti gli ostacoli questo mese per insistere sul cambiamento climatico?

Avaaz sta prendendo in considerazione una “chiamata al risveglio globale” massiccia, che coinvolga tutta la rete, rivolta ai leader mondiali, il 21 settembre. Questo sarebbe il più grande sforzo organizzativo che abbiamo mai fatto, con l’intento di far scendere in strada (pacificamente!) tutta la nostra rete di contatti, allertando, partecipando a massicci raduni in grandi città, e riunendosi per inviare messaggi di allerta da scuole, abitazioni e piazze. Da tutti questi luoghi, possiamo inondare i leader mondiali con chiamate telefoniche, ed il suono effettivo di questi milioni di voci potrebbe essere registrato, condensato e presentato ai capi di stato riuiniti in un vertice a New York nei prossimi giorni.

Se lo faremo, Avaaz trascorrerà le prossime 4 settimane quasi ininterrottamente occupandosi di questo tema, e ciò comporterà l’unione degli sforzi di centinaia di migliaia di noi per poterlo portare avanti insieme –ospitando e partecipando ad eventi, mettendosi in contatto con le nostre comunità, usando tutta la nostra creatività e dedizione. Questa è una decisione importante, ed abbiamo bisogno di prenderla insieme. Da adesso fino al 21 settembre –- dovremmo farlo?

 

L’obiettivo del nostro appello è notevole: convincere i leader del mondo ad incontrarsi ai colloqui finali sul clima a Copenhagen questo dicembre e firmare un trattato ambizioso, equo e vincolante per fermare il catastrofico cambiamento climatico.

I colloqui sul trattato sono in preparazione da anni. Adesso, a 100 giorni dal vertice di Copenhagen, ci stiamo avvicinando ad un punto cruciale – ed un enorme boato generale potrebbe fare la differenza.

Se ce ne assumeremo l’impegno, non saremo da soli. Avaaz sta lavorando a stretto contatto con una nuova coalizione massiccia di gruppi globali della società civile, da Oxfam al WWF a Greenpeace, per moltiplicare le voci da tutto il mondo per un azione sul clima. Il nome della campagna congiunta è Tck Tck Tck – il suono del ticchettio di un orologio, visto che il tempo scorre veloce. Ogni gruppo coinvolto condivide la visione di successo a Copenhagen, e non possiamo riuscire senza il contributo di ciascuno. La domanda è – Avaaz deve fare di questo appello al risveglio mondiale sul clima la sua priorità numero 1 fino al 21 settembre? ?

Si fate del clima la priorità assoluta

No, continuate come prima

È stato detto che se il popolo conduce, i leader seguiranno. Questo è il nostro momento di condurre. I politici sanno bene quanto noi che è tempo per l’azione sul cambiamento climatico, ma temono di fare ciò che è giusto. Dimostriamo loro che hanno un sostegno alle spalle: il mondo si accontenterà solo della cosa giusta.

È la nostra decisione: risvegliare il mondo.

Con speranza,

Ben, Ricken, Taren, Iain, Alice, Paula, Graziela, e l’intero team Avaaz

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