Archivio mensile:settembre 2008

E il referendum,quando è stato annullato?

Nucleare: pubblicata la Legge 133/08 che ne autorizza il ritorno

E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21 agosto 2008 – Suppl. Ordinario n. 196 la Legge 133 del 6 agosto 2008 che apre la strada ai nuovi impianti nucleari:

Art. 7. Strategia energetica nazionale

Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico, definisce la «Strategia energetica nazionale», che indica le priorità per il breve ed il lungo periodo e reca la determinazione delle misure necessarie per conseguire, anche attraverso meccanismi di mercato, i seguenti obiettivi:

a) diversificazione delle fonti di energia e delle aree geografiche di approvvigionamento;
b) miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo;
c) promozione delle fonti rinnovabili di energia e dell’efficienza energetica;
d)
realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare;
d-bis) promozione della ricerca sul nucleare di quarta generazione o da fusione;
e) incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico e partecipazione ad accordi internazionali di cooperazione tecnologica;
f) sostenibilità ambientale nella produzione e negli usi dell’energia, anche ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra;
g) garanzia di adeguati livelli di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori

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Ralph Waldo Emerson

 Stai calmo: tutto questo tra cent’anni non avrà alcuna importanza.
Ralph Waldo Emerson

 

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Ralph Waldo Emerson (Boston, 25 maggio 1803 – Massachusetts, 27 aprile 1882) è stato uno scrittore, saggista e filosofo statunitense. È conosciuto anche per essere stato un noto poeta. Oggi il critico letterario Harold Bloom lo considera "la figura centrale nella cultura americana", e il filosofo di Harvard Stanley Cavell lo ritiene uno dei filosofi americani più sottovalutati in assoluto.(WikipediA)

Buona Domenica

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Resti della supernova G1.9 +0,3

La più recente supernova nella nostra galassia è stata scoperta osservando le tracce della rapida espansione dei suoi resti. Questo risultato,raggiunto utilizzando Chandra  e il National Radio Astronomy Observatory’s Very Large Array, contribuirà a migliorare la nostra conoscenza delle relativamente frequenti esplosioni di supernovae nella galassia della Via Lattea.
La distruzione della stella in questione  si è verificata circa 140 anni fa, il che la rende la più recente nella Via Lattea. In precedenza, l’ultima supernova nella nostra galassia si era verificata all’incirca nel 1680,ed anche in questo caso  la stima è basata sull’ espansione dei suoi resti, Cassiopea A.
E’ importante rintracciare queste esplosioni di supernovae perchè provocano oltre a concentrazioni di calore anche la ridistribuzione di grandi quantità di gas e di elementi pesanti nei loro dintorni che possono attivare la formazione di nuove astri come parte di un ciclo di morte e rinascita stellare. L’esplosione è anche in grado di lasciarsi alle spalle,nel suo centro, una stella di neutroni o un buco nero.
La recente esplosione della supernova non è stata vista con telescopi ottici, perché si è verificata vicino al centro della galassia, incorporata in un campo denso di gas e di polvere e si è potuta vedere solo  ai raggi-X e con radiotelescopi.
“Possiamo osservare alcune esplosioni di supernova con telescopi ottici in circa la metà dell’ universo, ma, quando sono in queste condizioni,  si possono non vedere  nel nostro cortile cosmico”, ha detto Stephen Reynolds della North Carolina State University di Raleigh, che ha effettuato lo studio con  Chandra. “Fortunatamente, la nube di gas in espansione dall’ esplosione brilla in onde radio e raggi X per migliaia di anni.Con raggi- X e radio telescopi si può vedere attraverso tutto ciò che è oscurato e mostrare così ciò che per noi  non è possibile osservare direttamente”.
Gli astronomi regolarmente controllano supernovae in altre galassie come la nostra. Sulla base di tali osservazioni, i ricercatori stimano che circa tre esplodono  ogni secolo, nella Via Lattea.
“Se il tasso di queste stime è corretto,  ci dovrebbero essere i resti di circa 10 esplosioni di supernova che sono più giovani di Cassiopea A,” ha detto David Green dell ‘Università di Cambridge, nel Regno Unito, che ha eseguito lo studio sul Very Large Array. “Sarebbe bello trovare traccia di una di loro.”
Il monitoraggio di questo oggetto è iniziato nel 1985, quando gli astronomi, guidati da Green,hanno utilizzato il Very Large Array per identificare i resti di un’ esplosione di supernova vicino al centro della nostra galassia. Sulla base delle sue piccole dimensioni, si è pensato si trattasse di una supernova esplosa da circa 400 a circa 1000 anni fa.
Ventidue anni dopo, le osservazioni Chandra hanno rivelato che i resti si erano ampliati di una grande quantità, circa il 16 per cento, dal 1985. Ciò dimostra che la supernova esplosa è molto più giovane rispetto a ciò che si pensava e questo è stato confermato nelle scorse settimane quando il Radiotelescopio Very Large Array ha fatte nuove osservazioni. Questo confronto di dati individua l’età dei resti a 140 anni – forse meno se stessero rallentando – il che la rende la più giovane supernova esplosa nella Via Lattea.
“Nessun altro oggetto nella galassia ha proprietà come questo”, afferma Reynolds. “Ciò che abbiamo osservato è estremamente importante per apprendere di più su come alcune stelle esplodono e che cosa succede in seguito.”

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11 Settembre 2001 dalla Stazione Spaziale

Mi sembra l’unico modo per ricordare le vittime dell’11 settembre in questo blog.Questa foto scattata dalla stazione spaziale internazionale proprio quel  tragico giorno da l’idea della gigantesca (che nella foto appare piccolissima) stupidità che contraddistingue l’essere  umano.La Nasa accompagna quest’immagine con il commento del comandante Culbertson che all’epoca disse, “E ‘orribile vedere il fumo salire dalle ferite del tuo paese da una tale prospettiva fantastica.E’ spiazzante  la dicotomia di essere su un veicolo spaziale dedicato al miglioramento della vita sulla terra e guardare la vita stessa essere distrutta da un siffatto atto. Quello che hanno fatto è terribile, non importa  sia stato. “

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Esplosione di Eta Carinae

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Al centro della foto ,spettacolare nella sua conformazione,c’è la stella Eta Carinae che ha distrutto se stessa circa 150 anni fa quando divenne una delle più brillanti stelle del cielo meridionale.Sebbene abbia raggiunto l’effetto di una supernova è comunque sopravvissuta trasformandosi in due lobi ed un grande e sottile disco equatoriale che si spostano verso l’esterno a circa 1,5 miglia all’ora.Anche se Eta Carinae dista da noi più di 8000 anni luce, poichè è circa 10 miliardi di miglia (come tutto il sistema solare) è perfettamente distinguibile.

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The Clash-Traduzione di London Calling

London Calling

The Clash

London calling to the faraway towns
Now that war is declared-and battle come down
London calling to the underworld
Come out of the cupboard, all you boys and girls
London calling, now don’t look at us
All that phoney Beatlemania has bitten the dust
London calling, see we ain’t got no swing
‘Cept for the ring of that truncheon thing
CHORUS
The ice age is coming, the sun is zooming in
Engines stop running and the wheat is growing thin
A nuclear error, but I have no fear
London is drowning-and I live by the river

London calling to the imitation zone
Forget it, brother, an’ go it alone
London calling upon the zombies of death
Quit holding out-and draw another breath
London calling-and I don’t wanna shout
But when we were talking-I saw you nodding out
London calling, see we ain’t got no highs
Except for that one with the yellowy eyes

CHORUS

Now get this
London calling, yeah, I was there, too
An’ you know what they said? Well, some of it was true!
London calling at the top of the dial
After all this, won’t you give me a smile?

I never felt so much a’ like

Londra Sta Chiamando

Londra sta chiamando le città sperdute
Ora che la guerra è stata dichiarata-e-la-battaglia è finita
Londra sta chiamando l’oltretomba
Venite fuori dall’armadio, tutti voi ragazzi e ragazze
Londra sta chiamando, ora non guardateci
Tutta questa falsa Beatlemania ha fatto mangiare tanta polvere
Londra sta chiamando, guardate che non siamo cambiati
Eccetto per l’anello di quel manganello
Rit.:
sta arrivando l’età del ghiaccio, il sole sta salendo
Le macchine si fermano e il frumento cresce
Un errore nucleare, ma non ho nessuna paura
Londra sta annegando- e io vivo presso al fiumeLondra sta chiamando la zona di imitazione
Dimenticalo, fratello, e vattene da solo
Londra sta chiamando gli zombie della morte
Molla la presa e tira un altro respiro
Londra sta chiamando- non ho voglia di gridare
Ma mentre noi stiamo parlando- ti ho visto fare un cenno
Londra sta chiamando, capisce che non abbiamo raggiunto nessuna altezza
eccetto quella con gli occhi gialli

Rit.

Ora senti questo
Londra sta chiamando, sì, c’ero anch’io
E sai cosa dissero? Beh, che in parte era vero!
Chiamare Londra è il migliore affare (al massimo delle possibilità)
Dopo tutto questo, non vuoi farmi un sorriso?

non mi sono mai sentito così (bene/simile)


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Hollywood Vermont (State and Main) Frasi e Foto

Hollywood Vermont (Titolo originale State and Main)

Cast Alec Baldwin, Rebecca Pidgeon, Charles Durning, Patti Lupone, Michael Bradshaw, David Paymer, Clark Gregg, Julia StilesRegia David MametSceneggiaturaDavid Mamet

Il cinema? Sempre meglio che andare a lavorare.

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Allarme per lo scioglimento della calotta polare artica.

Ho ricevuto questa e-mail dall’organizzazione AAVAZ e tra i tanti falsi e stupidi allarmi nazionali e mondiali questo è veramente peoccupante:

Case allagate a Funafuti, Tuvalu

Cari amici,

Immaginatevi il mare che ricopre il vostro paese, facendolo sparire letteralmente sotto i piedi, distruggendo con il sale il cibo che avete coltivato e l’acqua da bere, e la vostra ultima chance è di cercare rifugio in altre terre, ma sapendo che i rifugiati del clima ufficialmente non esistono. Non si tratta di un incubo, è la terribile realtà di milioni di persone che vivono su isole intorno al mondo, dalle Maldive alla Papua Nuova Guinea.

Questo è il motivo per cui queste piccole isole stanno facendo richiesta di una risoluzione senza precedenti alle Nazioni Unite prima delle negoziazioni sul clima della prossima settimana, per chiedere che il Consiglio di Sicurezza si occupi direttamente del cambiamento climatico in quanto rappresenta una minaccia impellente alla pace internazionale ed alla sicurezza.

E’ una mossa creativa che nasce dalla disperazione, una sfida affinché le potenze mondiali lascino indietro la propria indolenza e si decidano ad affrontare questa crisi letale con l’urgenza destinata alle guerre. Ma la campagna degli stati insulari sta incontrando la fiera opposizione dei principali inquinatori del mondo, e quindi hanno bisogno di aiuto.Il ghiaccio dell’Artico si sta sciogliendo così rapidamente che, per la prima volta nella storia dell’umanità, si può circumnavigare l’Artico. Gli uragani ed altre manifestazioni climatiche estreme stanno aumentando in frequenza e dimensioni. Come ci scrive un membro di Avaaz da St. Kitts, “Mentre negli Usa possono evacuare un’area dove sta per passare un potente uragano, noi sulle isole quella opzione non la abbiamo.” Ora i piccoli stati insulari — dove spesso il punto più alto è solo qualche metro al di sopra del livello del mare — stanno preparando piani di evacuazione che garantiscano l’incolumità delle proprie popolazioni.

Il Presidente Remengesau di Palau, una piccola isola del Pacifico, ha detto di recente: “Palau ha perso almeno un terzo della propria barriera corallina per i cambiamenti climatici. Abbiamo anche perso gran parte della nostra produzione agricola a causa della siccità e delle maree estremamente alte. Non si tratta di perdite teoriche o scientifiche–sono le perdite delle nostre risorse e delle nostre intere vite…. Per gli stati-isola il tempo non sta scadendo. E’ finito. E la strada in cui ci troviamo noi potrebbe essere uno scampolo del futuro vostro e dell’intero pianeta”.

Oltre alle isole, stati come il Bangladesh, dove 150 milioni di persone vivono già in condizioni difficili, rischiano di perdere vaste porzioni della loro terra. L’esperienza delle nostre comunità più vulnerabili serve come segnale di allarme per il futuro che ci potrebbe aspettare: manifestazioni climatiche sempre più estreme, conflitti per l’acqua o per il cibo, aree costiere che vengono sommerse e centinaia di milioni di sfollati.

La coraggiosa campagna per la sopravvivenza degli stati insulari è anche la nostra campagna — e più firme riusciremo a raccogliere e consegnare all’Onu settimana prossima, più urgente risulterà l’allarme che serve a proteggere il nostro futuro comune:

http://www.avaaz.org/it/islands_climate_warning?cl=125191367&v=2126

Con speranza, Ben, Iain, Alice, Paul, Graziela, Pascal, Ricken, Brett, Milena — il team Avaaz

PS: Per un report sulle campagne condotte finora da Avaaz, vai a:
https://secure.avaaz.org/it/report_back_2

La linea rossa delimita quale era la dimensione dei ghacci artici negli ultimi 10 anni.

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NGC 3256 Collisione lenta.

Non è normale vedere galassie così fatte.Infatti questa immagine di NGC3256 mostra due diversi ammassi stellari tra i quali c’è stata una tremenda ma lentissima collisione.Quando ,dopo centinaia di milioni di anni,è tornata la quiete è rimasta una sola galassia,quella dell’immagine, composta da meravigliosi filamenti di polvere stellare e splendenti code luminose ed un centro assolutamente fittizio che racchiude due nuclei rimasti distinti.Naturalmente la collisione è avvenuta solo tra polveri,gas e campi magnetici,certo non fra le  stelle delle due galassie.NGC3256 fa parte del super raggruppamento galattico Hydra-Centaurus.(Image Credit: NASA, ESA, Hubble Heritage)

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Paolo Conte Boogie

Paolo Conte Boogie

Due note e il ritornello era già nella pelle di quei due

il corpo di lei mandava vampate africane, lui sembrava un coccodrillo…

i saxes spingevano a fondo come ciclisti gregari in fuga

e la canzone andava avanti sempre più affondata nell’aria…

quei due continuavano, da lei saliva afrore di coloniali

che giungevano a lui come da una di quelle drogherie di una volta

che tenevano la porta aperta davanti alla primavera…

qualcuno nei paraggi cominciava a sternutire,

il vantilatore ronzava immenso dal soffitto esausto,

i saxes, ipnotizzati… dai movimenti di lei si spandevano

rumori di gomma e di vernice, da lui di cuoio…

le luci saettavano sul volto pechinese della cassiera

che fumava al mentolo, altri sternutivano senza malizia

e la canzone andava elegante, l’orchestra era partita, decollava…

i musicisti, un tutt’uno col soffitto e il pavimento,

solo il batterista nell’ombra guardava con sguardi cattivi…

quei due danzavano bravi, una nuova cassiera sostituiva la prima,

questa qui aveva gli occhi da lupa e masticava caramelle alascane,

quella musica continuava, era una canzone che diceva e non diceva,

l’orchestra si dondolava come un palmizio davanti a un mare venerato…

quei due sapevano a memoria dove volevano arrivare…

un quinto personaggio esitò

prima di sternutire,

poi si rifugiò nel nulla…

era un mondo adulto,

si sbagliava da professionisti.

Boogie-Guttuso (Bagheria, 26 dicembre 1911 – Roma, 18 gennaio 1987)

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